
“Apprendiamo dalla stampa la decisione della compagnia aerea Aeroitalia di lasciare l’aeroporto di Comiso a partire dal 15 dicembre. Una decisione destinata a fare discutere, soprattutto a poche ore dal vertice in cui la Sac e il territorio avrebbero dovuto confrontarsi sul futuro dell’aeroscalo che, adesso, viene completamente messo in discussione”. Lo dicono Marianna Buscema, presidente provinciale di Italia Viva, e Giuseppe Perna, responsabile regionale Turismo del partito renziano. “Vorremmo comprendere – dicono entrambi – perché Aeroitalia sta lasciando in fretta e furia Comiso. Cosa c’è sotto? Perché nel comunicato diffuso dalla stessa compagnia aerea si fa riferimento ad un trattamento diverso rispetto ad altre compagnie? Perché Sac e Governo regionale non proferiscono parola? Noi di Italia Viva abbiamo acceso i riflettori sulla questione Comiso già dallo scorso anno, siamo stati presenti alla manifestazione tenutasi qualche sabato addietro e di certo continueremo a fare domande, anche scomode”. “Lo scalo aeroportuale di Comiso – aggiunge Perna – è un’infrastruttura strategica per la Sicilia e i siciliani, è inspiegabile che negli ultimi due anni Ryanair prima e Aeroitalia poi lo abbiano abbandonato in tempi rapidissimi. Vogliamo sapere la verità. Cosa ne pensano il presidente Schifani e gli assessori regionali Aricò (Infrastrutture) e Amata (Turismo)?”. Dal canto suo, Marianna Buscema sottolinea: “Un’altra mazzata per il nostro territorio, per certi versi imprevista. Una decisione che pregiudica le sorti legate a uno sviluppo turistico sempre più messo in difficoltà dalla mancanza di una sinergia ad hoc”.
3 commenti su “Aeroitalia lascia Comiso. Italia Viva chiede chiarezza”
Sig.ra Marianna Buscema, se Ryanair e Aeroitalia abbandonano questo sviluppo turistico, economico e strategico addirittura per la Sicilia, vuol dire che ne sanno più di Lei, del suo partito e di tutti i suoi colleghi di altri partiti che si avvicendano a turno per questo carrozzone. Oggi è tutto una questione di soldi e voi lo dovreste sapere.
Ma fate finta dì, e ci si butta fango l’un l’altro per tenere in vita i vostri tifosi che si strappano le vesti di dosso per voi.
Se questo è il piano delle compagnie all’insaputa (?), vuol dire che non vi riconoscono le capacità di interloquire e di parlare di sviluppo. Non ritengono esserci i presupposti! Ora apprendere dalla stampa dimostra il vostro scarso valore di saper incidere sul territorio. In mancanza di considerazione, vostre sono solo le manifestazioni per mantenervi, quantomeno, politicamente vivi.
Evidentemente c’era uno squilibrio tra offerta e domanda . E frattanto alle “domande ” risponde e risponderà “un altro ” , che mette a disposizione le risposte e quindi le compagnie non lo abbandonano , ovvio dinamiche di gestione.