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Pozzallo, si è dimessa l’assessore alla Cultura, Stella Morana

Tempo di lettura: 2 minuti

Ha protocollato alle ore 12 in punto le proprie dimissioni l’assessore alla Pubblica Istruzione, Protezione Civile e alla Cultura, Stella Morana. Roberto Ammatuna perde un assessore che ha lavorato per ben 27 mesi a palazzo La Pira, ottenendo risultati lusinghieri e facendosi apprezzare per costanza e impegno. Nella lettera di quattro pagine che la Morana ha depositato presso l’ufficio Protocollo, la stessa, oltre ad elencare quanto fatto, non risparmia qualche stilettata all’attuale compagine amministrativa. “Tale decisione – ha scritto la Morana nel documento – arriva dopo una disamina tanto attenta quanto sofferta delle attuali condizioni di lavoro… Non posso più ignorare le difficoltà operative derivanti dalle mancanze di un personale non qualificato a coadiuvarmi nella gestione delle deleghe a me affidate. L’ inefficienza operativa rappresenta uno dei principali mali di questo Comune. Nonostante numerose sollecitazioni formali e informali, gli uffici non sono riusciti a completare gli atti amministrativi necessari per avviare correttamente la refezione scolastica. Il 30 settembre, purtroppo, i bambini inizieranno il tempo pieno senza un adeguato servizio di refezione, una grave mancanza che non posso ignorare né assumere come mia responsabilità personale, avendo fatto tutto il possibile affinché tutto partisse puntualmente. Ricordo ancora quella mattina di agosto, una delle tante in cui ho sollecitato chi di dovere a procedere in tempi brevissimi, quando mi è stato riferito che le direttive politiche ricevute si rivolgevano a dare priorità all’organizzazione delle feste e della Sagra, adducendo come motivazione improponibile che eravamo in piena stagione estiva, e che al “resto” si sarebbe provveduto dopo. Ancora una volta – dichiara nel testo del documento presentato – la scuola non è stata considerata una priorità”.
Il passaggio più forte della lettera, però, appare nel blocco centrale della stessa quando la Morana non usa perifrastiche e va dritto a colpire il problema principale. “Ho sempre creduto che fare politica sia un lavoro di squadra, in cui ognuno ha un ruolo determinante ma i successi – scrive ancora la Morana – derivano dal contributo collettivo. Purtroppo, di recente, questo spirito di collaborazione è venuto meno e ho dovuto accettare scelte politiche che non condivido e di cui non vado fiera. Credo che quando un Comune si prepara per dichiarare il dissesto finanziario, bisogna stabilire un nuovo ordine nelle priorità e tutte le forze economiche debbano essere destinate ad assicurare i servizi essenziali. Purtroppo, ho ritenuto necessario “uniformarsi” per evitare tensioni all’interno della maggioranza e problemi che pensavo potessero destabilizzare il Governo della Città in un momento in cui credevo potesse fare male al mio Paese, sostenendo contro le mie convinzioni personali, alcune decisioni. In particolare, il 5 luglio scorso abbiamo approvato con delibera la destinazione dei 150000 euro del contributo straordinario concesso dall’Assessorato Regionale per le Autonomie Locali e la Funzione Pubblica, affidando la completa gestione all’indirizzo politico dell’assessore Monte, anche assessore al Bilancio. Mi è stato impedito di destinare questi soldi, o gran parte di essi per la manutenzione delle scuole, per il sostegno economico a famiglie e studenti, per il costo del biglietto della mensa e per il trasporto. I “Grandi Eventi” portano voti, i servizi alle scuole e la cultura purtroppo no. Mi dispiace essere arrivata al punto in cui mi sento senza la forza di continuare a lottare contro i Mulini al Vento e ritengo non sia più giusto far parte di questa squadra”.
Il vaso di Pandora è definitivamente aperto nelle parole finali del documento dove si auspica una riflessione comune per cercare di trovare una vera svolta in ambito cittadino. “Concludo – dice la Morana nel tratto finale della lettera – auspicando che queste mie dimissioni possano far riflettere chi di dovere che forse un passo indietro collettivo sarebbe auspicabile per il bene del Paese; è rispettoso verso i nostri concittadini ammettere che la situazione è precipitata e auspico che anche gli altri amministratori possano fare un rispettoso passo indietro, dimettendosi anche loro, lasciando il posto ad una nuova squadra che investa su quelli che sono i pilastri fondanti di una società di contenuti e non di apparenze. Una società degna di tale nome deve fondarsi sul benessere dei cittadini, che passa attraverso l’adeguata formazione dei nostri ragazzi, verso i quali le iniziative vanno non solo premesse in campagna elettorale ma anche promosse e messe in atto dopo un’adeguata progettazione. Per queste ragioni, e con grande dispiacere, rassegno le mie dimissioni”.
Nei giorni scorsi, il sindaco Ammatuna, sollecitato sul da farsi per quel che concerne le varie richieste di azzeramento della Giunta, aveva riferito di non voler replicare a quanti chiedono rimpasti o nuove deleghe assessoriali. Con le dimissioni della Morana, il sospetto che qualche altra figura politica vicina ad Ammatuna stia per abbandonare la nave è molto forte. Forse per l’ex onorevole regionale del Pd è il periodo più brutto, amministrativamente parlando, dal giorno dell’inizio del suo quarto mandato da sindaco, datato giugno 2022. Le continue pressioni lasceranno il segno, è indubbio. Ad Ammatuna l’ultima risposta se continuare ad amministrare o azzerare davvero tutto ed avviare una nuova stagione politica.

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7 commenti su “Pozzallo, si è dimessa l’assessore alla Cultura, Stella Morana”

  1. Non devi essere tu a dare le dimissioni, mandare a casa gli incompetenti che sono anche pagati….povera la mia Pozzallo

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  2. Dott Giuseppe Iemmolo

    @ POZZALLESE.
    Fossi in lei, prima di invitare il Sindaco Dott Roberto Ammatuna a fimetterdi, proverei ad acquisire maggiori informazioni sui cambiamenti di colore, sulle nuove casacche che vengono indossate da alcuni consiglieri, casacche magari fornite da chi ha provato e può anvira provare ad arrecare danno ai pozzallesi, senza che quest’ultimi se ne rendano conto.
    Comunque, suo malgrado, il Sindaco dopo tutti i cambi che ci sono stati, è chiaro che non ha i numeri.

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  3. L’ ex assessore Morana ha compreso che: ” Amministrare non significa comandare…”. Amministrare è una grande responsabilità e chi lo fa DEVE cercare di conseguire il Bene di Tutti, anche di quelli che non l’hanno votato. Il Comune infatti non è “casa propria” ma è la “casa di tutti i cittadini”, non è un ufficio di collocamento dove porre chi si vuole senza considerarne le competenze perché,così facendo, è inevitabile non solo lo sfascio totale ma anche il grande danno che si fa anche all’ intera cittadinanza. Sarebbe auspicabile un passo indietro da parte di tutti perché ora si è toccato veramente il fondo!

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