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Sampieri. Aldo Mantineo e le nuove tecnologie rivoluzionano il modo di fare informazione

Tempo di lettura: 2 minuti

Come tutte le grandi innovazioni tecniche anche per l’intelligenza artificiale applicata all’informazione è importante e necessario l’uso che se ne fa. L’uomo deve mantenere la centralità e il controllo per i suoi fini.
Aldo Mantineo e Giovanni Gallino (assente per motivi professionali al living di Sampieri) hanno scandagliato il mondo del digitale e della grande innovazione applicata al giornalismo in un testo dal titolo “Ai confini del Mediaverso” settimo appuntamento di “Autori & Libri, conversando a Sampieri”
Aldo Mantineo, giornalista di lungo corso, già capo servizio della “Gazzetta del Sud”, ha conversato con il collega Antonio Ingallina rendendo il confronto di grande interesse per il futuro dell’informazione che non deve e non può abbandonate le coordinate di riferimento del suo modo d’essere.
Accettare, insomma, la nuova sfida non come un rischio o un pericolo ma come opportunità da sfruttare a beneficio del mestiere.
Verifica e certificazione della notizia che deve avere un interesse pubblico e soprattutto non ledere i diritti delle persone.
L’avvento dei social purtroppo ha scardinato il sistema della comunicazione in cui tutti diventano giornalisti senza però avere dentro il dato essenziale del mestiere che presuppone la regola aurea che tutto va visto e accertato prima di essere raccontato.
Ed è la ragione per la quale Aldo Mantineo denuncia la presenza di giornalismi e i pericoli costanti delle fake news che confondono le idee e le azioni della pubblica opinione che non ha strumenti sufficienti per poter discernere il vero dal falso.
Il giornalista non ha più il possesso esclusivo delle notizie e oggi deve barcamenarsi tra reale e virtuale con un’intelligenza artificiale che cerca di sostituire se non di correggere la ragione umana.
Questo è il motivo per il quale il soggetto non deve mai perdere nè il controllo nè la gestione dell’informazione.
Conoscere gli strumenti offerti dalla tecnologia significa, insomma, dominarne i flussi, invece che subirli. La professione giornalistica è ancora destinata a mutare velocemente. A un ritmo che, fino a dieci anni fa, era per molti impensabile.
Prossimo appuntamento per “Autori & Libri, conversando a Sampieri” lunedì 2 settembre alle ore 19.00 al living del Pata Pata con “Cronache di ragazzi di strada”. Nicola Colombo conversa con Salvatore Parlagreco.

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© Riproduzione riservata

4 commenti su “Sampieri. Aldo Mantineo e le nuove tecnologie rivoluzionano il modo di fare informazione”

  1. Si è visto come i giornalisti abbiano dentro la regola aurea. Nemmeno capaci di fare delle semplici ricerche sulle cure, negando la sperimentazione scritta nero su bianco, incapaci di leggere bugiardini, incapaci di valutare la legittimità di disposizioni, di cosa sindaci e governatori potevano o meno fare, valutare le omissioni di atti d’ufficio, leggere studi scientifici non sovvenzionati da case farmaceutiche, leggere database internazionali di reazioni avverse, valutare affidabilità dei tamponi, giustificando ed essendo complici di quanto si è visto.
    A ognuno la propria testa, mai avuto fiducia nei media, nei politici o nei medici.
    Scelgo io di chi fidarmi, con responsabilità mia. E la censura, a livello scientifico, e stato possibile superarla anche grazie ad alcuni social.
    Le fake news, eclatanti, al punto da far ridere, sono arrivate proprio dai giornalisti.
    Per cortesia.

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  2. Donald Trump avverte Mark Zuckerberg, CEO di Facebook e Instagram, che rischierà l’ergastolo se commette atti illegali durante le elezioni del 2024.
    Ciò fa seguito all’ammissione di Zuckerberg di aver censurato le informazioni su richiesta dell’amministrazione Biden-Harris.
    Fonte BRICSNews

    L’anagramma di giornali è ignorali! Adesso capisco perché o nostri antenati nonostante analfabeti lo usavano….in tutt’altro modo!

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  3. Occorre una “legge di ferro ” che punisca con sanzioni severissime ogni forma di collusione o influenza o sovvenzione per tornaconto tra i poteri forti , le lobby e le grandi multinazionali o le forze politiche con l ‘informazione.

  4. Non è vero che la guerra d’Ucrania è continuata per colpa di Biden , come la stampa non Asservita vorrebbe far credere.

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