“Il sindaco ha smentito i ritardi nell’allestimento dei servizi della stagione estiva, eppure ha avvertito l’esigenza di convocare un Consiglio comunale “urgente”, con pochi giorni di preavviso, senza consultare la conferenza dei capigruppo e senza tener conto delle esigenze manifestate dall’opposizione”. Lo scrivono in una nota i consiglieri comunali di Insieme per Santa Croce Gaetano Riva, Alessio Mandarà e Piero Mandarà, l’unico a partecipare alla seduta (data l’impossibilità dei colleghi). Quest’ultimo, in segno di protesta, è uscito dall’aula dopo aver letto una breve dichiarazione: “Le nostre prerogative di partecipazione sono state di nuovo calpestate. Non è più tollerabile”.
“Avremmo voluto contribuire in maniera costruttiva alle determinazioni dell’aula – sottolineano i consiglieri -, ma ancora una volta ci ritroviamo tagliati fuori per una tempistica cervellotica imposta dal primo cittadino al presidente del Consiglio, e accolta da quest’ultimo senza colpo ferire. Agnello ha confermato che è garante dei regolamenti, ma di certo non lo è delle opposizioni. Sul sindaco non abbiamo altro da dire, se non denunciare il falso buonismo di cui le sue parole sono intrise: dopo essersi assunto le responsabilità delle sue scelte (politiche), si assuma quelle della sua giunta, che è arrivata a giugno con l’acqua alla gola e senza una previsione netta e inequivocabile su come sarà la stagione estiva. Aver montato le passerelle sugli arenili non significa aver esaurito i propri doveri da amministratore: la procedura ed evidenza pubblica per l’assegnazione del servizio di gestione delle strisce blu e delle docce a gettoniera andava indetta per tempo e senza correre il rischio di un’altra gara deserta, come avvenne lo scorso anno”. “Prima di definire le nostre polemiche “strumentali” – aggettivo a cui è particolarmente affezionato – faccia ammenda per la sua prepotenza istituzionale, e poi magari ne riparliamo”.
“Non lo meriterebbe neppure, ma un’ultima riflessione – concludono – riguarda la consigliera Fidone, che ha rimproverato il suo ex gruppo consiliare per “l’abitudine ad abbandonare l’aula”. La consigliera è l’ultima a poter elargire lezioni di moralità o di qualsiasi altra natura, avendo tradito la fiducia dei suoi elettori cambiando casacca”.