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SPM: torna come un fulmine sull’argomento il segretario del PD

Tempo di lettura: 2 minuti

“Nove mesi di stipendi non pagati. Nove mesi di promesse, di prepotenze, di impegni e di scorrettezze. Nove mesi per preparare una nuova e pulita società dove far confluire 49 lavoratori. Nove mesi di sofferenza per altrettante famiglie che devono rivolgersi a parenti e amici mendicando prestiti per poter sopravvivere. Nove mesi, ma la storia è iniziata qualche anno fa, di dignità calpestate. A scriverlo, in un comunicato stampa, è il segretario del Partito Democratico Salvatore Poidomani.  Eppure il parto non è arrivato. Tutti hanno avvertito il travaglio della sindaca e sentito le doglie dolorosissime dell’assessore Viola (da ex sindacalista soffre con i lavoratori), ma il bimbo non è stato partorito. Ora sappiamo che è stata una finzione. Una gravidanza isterica. Tutto falso. Menzogne ai lavoratori e ai sindacati, falsi impegni con il Prefetto, disattesi senza pudore. Carta straccia. Un’amministrazione che oltre all’indifferenza e al cinismo – continua Poidomani – ha dimostrato di essere assolutamente incompetente e incapace di gestire una questione così delicata e nel contempo urgente. In città si incontrano i dipendenti, i loro volti sono tristi, umiliati, vergognati, abulici per il timore delle ripicche dell’assessore. E il politico e l’uomo della strada che li incrocia e si ferma a parlare si sente disarmato, come loro è impotente, incapace di offrire la minima speranza”.  Una situazione che sembrava oramai giunta a soluzione, visto l’accordo raggiunto con la CGIL, in cui tra l’altro, è stato interessato pure il Prefetto.  Sta di fatto, che a tutt’ oggi, i lavoratori sono senza stipendio, e non è corretto chiedere ancora di avere pazienza.

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4 commenti su “SPM: torna come un fulmine sull’argomento il segretario del PD”

  1. Dispiacciono le umiliazioni dei lavoratori ma quello che ti lascia un pò basito e che un assessore dimentichi il proprio passato di Sindacalista.

  2. @Piero,
    L’Italia è piena di “sindacalisti” che diventati “amministratori” grazie ai voti di lavoratori e famiglie si sono trasformati in “padroni” e ” padroncini” per questa gente PRIVILEGI E NEPOTISMO PRIMA da “sindacalisti” e DOPO da “politici ed amministratori”.Questo mondo va ormai alla rovescia e tantissimi che hanno contribuito a rovesciarlo ,tra questi molti, tanti lavoratori in buona fede, sono oggi “ostaggi” di questo rovesciamento e della confusione dei ruoli!

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  3. Si persevera a violare una norma Costituzionale . Art. 36 Costituzione “Il lavoratore ha diritto ad una retribuzione proporzionata alla quantità e qualità del suo lavoro ed in ogni caso sufficienti ad assicurare a sè e alla famiglia un esistenza libera e dignitosa”. Tale principio l’amministrazione comunale lo conosce…..,
    Ritengo assurdo, il comportamento tenuto dall’amministrazione che ovviamente risulta viziato da illegittimità, violazione di legge, eccesso di potere e contrario alle regole di correttezza e al principio di buon andamento della pubblica amministrazione.
    E’ necessario far conoscere nel caso di reiterato omissione di un dovere d’ufficio, quali sono le norme a tutela del proprio sacro diritto a ricevere la giusta retribuzione .
    Attraverso un proprio legale, può essere chiesto un decreto ingiuntivo presentando un ricorso telematico al tribunale con deposito delle prove scritte del credito avente nei confronti del datore di lavoro.
    Il giudice obbligherà il datore a pagare quanto spettante al lavoratore, notificando l’obbligo nei successivi 60 giorni.
    Dal ricevimento di tale condanna, il datore ha 40 giorni di tempo per presentare opposizione altrimenti il decreto diventa definitivo ed in caso di mancato ulteriore pagamento, si può agire con un pignoramento.
    L’assistenza di un legale esperto in retribuzioni e diritto del lavoro è fondamentale in questo caso per poter avere una posizione più forte sull’azienda.

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