
E’ arrivata la tanto attesa notizia che riguarda il futuro lavorativo degli ASU. Il Consiglio dei Ministri ha deciso di non impugnare l’art.10 della finanziaria regionale approvata lo scorso gennaio e che riguarda la stabilizzazione dei 3700 lavoratori ASU impegnati nei Comuni, nelle Asp e nei Beni Culturali. Questo significa che anche l’ultimo ostacolo è stato superato e che adesso il Direttore Generale Ettore Foti avrà un mese di tempo per emanare la circolare attuativa che finalmente, dopo tanti anni di attesa, darà dignità lavorativa a migliaia di persone. Sono centinaia quelli in provincia di Ragusa attualmente impiegati presso l’ASP o presso i Comuni. La soddisfazione dell’Onorevole Ignazio Abbate: “Dopo 30 anni e oltre di precariato l’intera categoria ha finalmente avuto giustizia sociale. Parliamo di persone che hanno retto le sorti di enti importanti senza avere pari diritti e pari dignità rispetto ai colleghi con i quali hanno condiviso magari lo stesso ufficio, gli stessi problemi, lo stesso lavoro. Oggi è il coronamento di uno sforzo che abbiamo portato avanti come Democrazia Cristiana dal primo giorno di insediamento, prima come integrazione oraria e poi come stabilizzazione, e che oggi è diventato di tutto il Parlamento . Sono contentissimo di potere annunciare che le loro peripezie sono finalmente finite”.
11 commenti su “Giornata storica: via libera alla stabilizzazione degli ASU”
Invece di mandarli a casa. Pensate che scelgono loro che mansione svolgere, grazie a qualcuno. Addirittura qualcuno rifiutava le ore integrative, pensate un po. D’altronde erano abituati al “duro lavoro” nelle chiese. Repubblica di banane. E Gli ex articolisti ancora a 35 ore.
..nei campi dovete mandarli a lavorare nei campi!!!
Sono contento perché ognuno aspira ad una buona sistemazione.
Purtroppo trattandosi di scansafatiche, non hanno fatto niente in questi anni e non faranno niente nei prossimi anni ,
Una persona con la testa sulle spalle non sta 30 anni imboscata in simil occupazioni ,
Alla fine hanno vinto stupidi noi ad non averlo fatto .
Almeno portatevi un fazzoletto per asciugarvi il sudore .
Mi rivolgo a quelle persone diciamo 1 su 10 che hanno dignità e onestà di portare avanti anche il lavoro degli altri 9.
3700 che avranno giustizia sociale? Come si fa a catalogarli precari? Sono stati assistiti per 30 anni inventando loro postazioni, senza averne titolarita’,
professionalità e qualifiche. Hanno retto le sorti di enti importanti? Che sfascio!!! . La giustizia sociale é quella che non si permette a tanti, che con requisiti e titoli vengono esclusi da ogni legittimità occupazionale. Ma chi si fa carico di mantenere 3700? Abbate gioisce?
art. 10 legge stabilità 2024-2026
2. Nell’ambito dell’autorizzazione di spesa di cui al comma 1, la Regione e autorizzata ad attuare le disposizioni di cui all’,articolo 2 del decreto legge n. 75/2023 e successive modificazioni in favore di soggetti inseriti nell’elenco di cui al comma 1 dellarticolo 30 della legge regionale 28 gennaio 2014, n. 5 e successive modificazioni, utilizzati dal Dipartimento regionale dei beni culturali, nel limite di trenta ore settimanali.
3. Gli enti pubblici possono assumere, attraverso selezione pubblica, i lavoratori impegnati in attività di pubblica utilità e in attività socialmente utili che ne facciano domanda, appartenenti a tutte le categorie contrattuali, inseriti nell’elenco re- gionale di cui al comma l’ articolo 30 della legge regionale de1 n. 5/2014 e succes- sive modificazioni, fermo restando il contributo regionale previsto dal presente articolo.
4. per il periodo collegato al processo di assunzione, e in caso di mancata adesione alla procedura di stabilizzazione, e comunque fino al 30 giugno 2026, i soggetti di cui al comma 3 permangono nel bacino di appartenenza e continuano a percepire il sussidio e l’eventuale integrazione oraria fino a trentasei ore, a valere sulle somme iscritte nel fondo di cui al comma 1.
In base a questo articolo comma 3, gli enti pubblici “possono assumere…attraverso selezione…” non debbono, non sono obbligati… “fermo restando il contributo regionale…”, danno la possibilità di sistemare quelli ” favoriti” a spese della collettività, contributo regionale da corrispondere sempre agli enti pubblici…. Chi non aderisce può rimanere fino a giugno del :26 sempre a spese della collettività con le 36 ore… e poi cosa gli succede… Quindi chi non ha santi in paradiso viene salvato fino a giugno del ’26, poi si troverà una soluzione sempre, ovvio a spesse della comunità… Tanto paga pantalone… I giovani possono aspettare a sistemarsi, grazie alla lungimiranza dei politici che si vantano di tale trovata… tranne che per continuare ad avere consenso non si inventano nuovi precari così da mantenere sempre i consensi…
….. Abbate che annuncia la buona novella…..!!!!! 30 anni di assistenzialismo, di anno in anno rinnovate le stesse persone, è una anomalia!!!! Anomalia è confermare la stabilizzazione, senza essere passate da liste di collocamento al lavoro o da pubbliche selezioni! É anche
scandaloso, amorale, ed è peggio del reddito di cittadinanza!!!! A quanto pare,però, lo scandalo non scandalizza…. anzi….. quel che conta solamente è il n° di 3700 voti moltiplicato per il n° dei familiari.Ora, in tanti si strappano le vesti per il debito del Comune, ma nessuno indaga su questo danno sociale scellerato, irresponsabile, che ricade sui cittadini….!!!! avanti tutti che la coda è lunga…… è miseria politica che umilia, non gratifica e non corona sforzi. Il lavoro va distribuito con sistemi e mezzi idonei….. allora si che si può dire di giustizia sociale.
La sinistra inventa l’assistenzialismo e la destra lo utilizza per fare propaganda elettorale. Ed i nostri figli non vedranno mai concorsi pubblici. Questa è l’Italia, diamoci da fare come possiamo e scusate lo sfogo.
Ho visto il disappunto di qualcuno, già, qualcuno che appartiene ai cosiddetti “privileggiati” della stabilizzazione, io aggiungerei per correttezza, ma se il principio è giusto di stabilizzare, allora mettiamo tutti i nostri ragazzi a lavorare e annualmente li stabilizziamo, annulliamo l’articolo della costituzione che “dispone” le modalità di accesso nelle pubblica amministrazione.
Cambiamo metodo, ma diamo i diritti a tutti e non ai “compari” dei politici di turno, per correttezza, ed un invito a chi neppure si indigna pensando che siano argomenti che non interessano.
Non lamentiamoci se poi ci sono una infinità di operatori maldestri negli uffici pubblici e magari stabilizzati con interventi di politici o sindacalisti di turno, stabiliamo un nuovo metodo che comprenda la formazione ma dia a tutti e dico tutti la possibilità di lavorare con dignità e rispetto.
@Anonimus Grande triste Verità! I concorsi ormai del tutto spariti e quasi a tutti i livelli! Però le assunzioni ci sono….vedi Poste Ferrovie e Sacrestie .Magari basta un piccolo confronto tra Vertici Aziendali e Vertici Sindacali e l’Assunzione è fatta. Laureati, Diplomati, Specializzati vari, Giovani in cerca di una Dignitosa Sistemazione o siete nel giro o fate le valige ed andate all’Estero. Triste!
ma la stabilizzazione a parole è fatta ma ,a desso tocca agli enti utilizzatori concludere l’iter burocratico della stabilizzazione affinché il percorso di inserimento nelle piante organiche avvenga nel più breve tempo possibile, una dichiarazione di un esponente politico, il presidente dichiara entusiasticamente che adesso verranno fatti i decreti attuativi…e nel caso che nella pianta organica degli enti non è prevista tale figura , se ne crea una apposta…..