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Come si ottiene l’Indennità di Accompagnamento

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Inizia una nuova collaborazione della nostra redazione e l’Unione Nazionale Consumatori Sede di Modica che darà modo di avere chiarimenti in materia previdenziale. Tutto ciò dare supporti e informazioni sui temi, spesso sconosciuti ai cittadini.

Nel panorama delle misure assistenziali erogate dall’INPS, l’indennità di accompagnamento spicca per la sua rilevanza sociale e finanziaria, offrendo un sostegno concreto a chi si trova in condizioni di salute particolarmente gravi. Con un importo mensile di € 531,76 per il 2024, questa prestazione non è soggetta a limiti di reddito o età, costituendo un pilastro fondamentale nel sistema di welfare nazionale.

A differenza di altre prestazioni economiche assistenziali, l’indennità di accompagnamento non è automaticamente concessa in presenza di una percentuale di invalidità del 100%. È necessario che la Commissione Medica ASL attesti specifiche condizioni di salute, quali l’incapacità di deambulare autonomamente, la necessità di assistenza continua per compiere gli atti quotidiani della vita, o il percorso di chemioterapia per i pazienti oncologici. La Corte di Cassazione, con la sentenza n. 5032 del 15.03.2016, ha esteso il diritto a questa indennità anche a chi soffre di patologie mentali, incapaci di svolgere autonomamente le attività quotidiane nei tempi e modi appropriati per la propria salute e dignità.

La valutazione della Commissione Medica si basa sulle tabelle ministeriali del 1992, che definiscono il grado di invalidità per ciascuna patologia. Tuttavia, l’approccio è personalizzato, considerando la storia individuale dell’invalido per oltrepassare i limiti delle tabelle e includere malattie non esplicitamente citate. Le patologie che maggiormente incidono sull’invalidità includono malattie congenite, morbo di Parkinson, Alzheimer, problemi cardiovascolari severi, disturbi del neurosviluppo, sclerosi multipla, disturbo bipolare, e gli esiti di episodi ischemici.

In caso di mancato riconoscimento dell’indennità, è fondamentale non demordere e presentare ricorso all’Autorità Giudiziaria entro sei mesi dalla notifica della decisione, affidandosi a un legale competente. Questo passaggio prevede la designazione di un Consulente Tecnico d’Ufficio (CTU) per una valutazione approfondita delle condizioni di salute, su cui si baserà l’eventuale riconoscimento del diritto all’indennità di accompagnamento a seguito dell’Omologa del Giudice previ adempimenti amministrativi la Sede Inps competente entro e nei termini previsti provvederà al pagamento dell’indennità di accompagnamento nei confronti del ricorrente.

L’Unione Nazionale Consumatori – Delegazione di Modica, grazie all’impegno degli Avv.ti Stefano Di Giacomo ed Antonino Di Giacomo, offre supporto e consulenza alle famiglie nel percorso di riconoscimento di questa fondamentale prestazione assistenziale. La loro esperienza rappresenta una risorsa preziosa per navigare con successo nel complesso iter burocratico, garantendo ai cittadini il sostegno necessario per affrontare le sfide quotidiane imposte dalle proprie condizioni di salute.

In conclusione, l’indennità di accompagnamento rappresenta un diritto fondamentale per molti cittadini in condizioni di grave invalidità. Conoscere i criteri di ammissibilità e i passi da seguire per la sua richiesta è essenziale per garantire il riconoscimento di questo importante sostegno finanziario.

Avv. Stefano Di Giacomo e  Antonino Di Giacomo

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