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Protesta agricoltori presidio Modica: “Traditi dalle istituzioni”

Tempo di lettura: 2 minuti
“Gli agricoltori ed i consumatori traditi dalle istituzioni regionali, dal governo centrale, dalla Comunità Europea.
Non è ammissibile tornare ad interloquire con chi ha già tradito in passato e continua a ricattare gli agricoltori.
Per questo motivo, memori delle esperienze passate, riteniamo vano e addirittura deleterio, incontrare e sedersi al tavolo di chi avrebbe dovuto tutelarci ed invece ha preferito venderci.”
Questa la dichiarazione di Giovanni Arato, referente e portavoce provinciale del presidio della città di Modica che, rigorosamente in linea con il movimento nazionale della protesta degli agricoltori, ritiene doverosa la dichiarazione ufficiale di dissociarsi dalle azioni dei presidi che non rispettano le linee nazionali ed europee, portando avanti con gli agricoltori ed i consumatori della Sicilia sud-orientale, il principio secondo il quale non è da tenere in considerazione alcun tipo di interlocuzione con gli esponenti politici regionali e con i rappresentanti istituzionali, a qualunque livello, nonché dei sindacati e di chiunque ha appetiti politici e necessità di visibilità finalizzata ad acquisire consensi popolari opportunistici.
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1 commento su “Protesta agricoltori presidio Modica: “Traditi dalle istituzioni””

  1. Oggi ho ascoltato cose interessanti e giuste a proposito delle proteste degli agricoltori e riflettevo. Ad esempio, i kg di grano viene pagato 25 centesimi ai produttori, alla fine della filiera un consumatore paga 4 euro, mi riferisco al pane. Questo vale per tutto, dal latte alla carne, ecc. ecc.
    Ed io pensavo, ma contro chi si rivolge la protesta? I cittadini che subiscono i prezzi esagerati spero di no, lo stato che ha da sempre detassato i beni di prima necessità no? Gli incentivi che arrivano da stato ed Europa esistono sicuramente.
    Ma allora, perché gli agricoltori non buttano un occhio alla filiera, ai vari passaggi che ricaricano fino al 1.000 percento.
    Eppure pensavo ai mercatini agricoli ai quali ci siamo abituati, ma onestamente pur avendo cancellato la filiera i vari produttori agricoli poi fanno prezzi analoghi ai supermercati, salvo alle volte pochi centesimi.
    Io penso che l’Italia sia un paese di furbi che si azzannano fra di loro, e sono i cittadini consumatori pagano per tutti.
    Mi auguro che gli agricoltori che stanno giustamente protestando non facciano l’errore dei famigerati forconi.

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