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Anniversario per il Vescovo di Noto, Mons. Rumeo

Tempo di lettura: 2 minuti

La Diocesi di Noto si stringe attorno al suo Vescovo, mons. Salvatore Rumeo, in occasione del primo anniversario di elezione, manifestandogli filiale affetto e riconoscenza per la profonda dedizione pastorale che sta caratterizzando il suo ministero episcopale nel territorio diocesano.

Un anno fa, il 22 dicembre 2022, nella Basilica Cattedrale di Noto, alle  12, un gran numero di presbiteri, diaconi, religiosi, religiose e fedeli laici, apprendeva della nomina del Santo Padre che indicava nella persona di don Salvatore Rumeo, originario della Diocesi di Caltanissetta, il dodicesimo Vescovo della Chiesa netina.

La sua Consacrazione Episcopale sarebbe poi avvenuta il successivo 18 marzo, con l’insediamento in Diocesi.

Da quel giorno mons. Rumeo ha iniziato con la sua comunità un cammino deciso e un’azione pastorale vivace, dinamica, attenta a tutte le realtà del territorio, indicando chiaramente un “stile sinodale” di ascolto, di dialogo, di confronto, di conoscenza diretta di persone e situazioni, tenendo come punto fermo un tratto evangelico essenziale, se il Vangelo vuole raggiungere tutti e mostrare il volto di una Chiesa più credibile e coerente: la misericordia, quale prossimità, vicinanza, capacità di condividere il cammino degli altri, per riscoprire Gesù lungo le “periferie esistenziali” (Papa Francesco) e “lungo le strade” degli uomini e delle donne del nostro tempo (secondo Sinodo Diocesano).

In occasione di questa lieta ricorrenza, il neo Vicario Generale della Diocesi, don Ignazio Petrigileri, in una nota della Curia Vescovile, ha espresso il suo augurio a mons. Rumeo.

Di seguito le dichiarazioni di don Petriglieri:

“Oggi 22 dicembre 2023, ricorre il primo anniversario della nomina episcopale del nostro Vescovo, mons. Salvatore Rumeo.

Anche se attendiamo il 18 marzo – giorno della sua Consacrazione Episcopale e insediamento – per esprimergli tutto il nostro affetto e la nostra vicinanza, è doveroso presentare le nostre felicitazioni, perché il Santo Padre Francesco lo ha ufficialmente designato come nostro pastore.

È l’occasione per formulargli anche i più cordiali e sinceri auguri di buon Natale.

Non si tratta, ovviamente, di parole di circostanza, ma della più sincera espressione del nostro affetto e della nostra volontà di collaborazione, perché la missione che il Signore gli ha affidato in questa Chiesa possa essere sostenuta dalla preghiera e dalla fattiva disponibilità ad accogliere il suo magistero, col quale viene a noi mediato il messaggio fondamentale della Parola di Dio”.

Don Petriglieri inoltre, coglie questa felice ricorrenza per manifestare la sua gratitudine a mons. Rumeo per la recente nomina a Vicario Generale:

“Personalmente, ringrazio il nostro Vescovo per la fiducia che mi ha dimostrato nello scegliermi come suo collaboratore, mentre esprimo la mia gratitudine a tutto il popolo di Dio di questa Diocesi, particolarmente ai confratelli sacerdoti e diaconi, per avermi benevolmente accolto”.

Auguri al nostro Vescovo Salvatore, perché sostenuto dalla forza dello Spirito Santo e dalla materna intercessione di Maria, Scala del Paradiso, possa guidare con vero zelo la Chiesa di Noto.

 

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14 commenti su “Anniversario per il Vescovo di Noto, Mons. Rumeo”

  1. Orazio ispettore privato

    Com’è questa storia delle coppie gay , nella diocesi si seguiranno le indicazioni del papa ?

  2. Orazio ispettore privato

    Ti rispondo , mi rispondo : Il figlio prodigo che ritorna pentito , in cerca di sé stesso , come molti oggigiorno,
    merita benedizione e perdono , al confessionale non si va in coppia , benedire una coppia dello stesso sesso potrebbe essere una “blasfemia” , non si vogliono qui giudicare le intenzioni buoniste , ma il rischio di benedire il peccato contronatura e l ‘ordine stabilito da Dio

  3. E voi poveri divorziati rimarrete maledetti per l’eternità e non sarete degni di ricevere la comunione!!! ….questa è la chiesa in totale declino…

  4. Cattolico radicale e ortodosso

    Il mondo cambia , ma la chiesa non può cambiare il vangelo e l ‘ordine stabilito da Dio , i modi di annunciare il vangelo e di rapportarsi al mondo si evolvono secondo i tempi . L ‘ uomo già a partire dal rinascimento ha voluto essere Dio di sé stesso , operando una rivoluzione antropocentrica , impegnandosi , con grande presunzione e fiducia nella mente e nella scienza e nella tecnologia , nella battaglia inane contro la sofferenza, la malattia , l ‘invecchiamento e la morte . La stessa presunzione ha spinto una ristretta cerchia di super miliardari , ubriachi di sé stessi e del Dio denaro , a influire e a condizionare la vita di miliardi di persone . Ciascuno poi , nei paesi dove è possibile , immerso nella fiumara consumista e edonista , delle rigide mode e dell ‘effimero , non può rinunciare a farsi la sua religione personale , al piacere di esaltarsi irridendo la religione e plaudendo alla libertà di autodeterminazione del sesso e della scelta contronatura . La morale non segue la coscienza naturale , ma la moda di scegliere liberamente i principi della morale è diventato morale. Guai a criticare o esacrare i matrimoni gay o le coppie gay divenuti di moda o il divorzio, proponendo il matrimonio per tutta la vita o parlare di santità come presupposto fondamentale per partecipare alla comunione con la chiesa trionfante e DIo, guai a parlare di vita eterna e a volte di Dio , in una società immanentista e materialista , edonista , individualista e consumista.

  5. La chiesa è troppo lenta ad evolversi, ho l’impressione che si estinguerà prima che possa adeguarsi ai tempi, resterà un vecchio pensiero vuoto ed anacronistico.
    Papa Francesco non ha la possibilità di fare nulla se non sterili proclami che il giorno dopo vengono alleggeriti di significato e smentiti.
    Ma Dio è sempre là, inesorabile e giusto, osserva i giochi dell’uomo che sostanzialmente sono autodistruttivi, probabilmente osserverà come gli 8 miliardi e più della popolazione mondiale si ridimensionerà, e tutti ad accusarsi l’un l’altro, sentendosi sapienti e saggi, ma non comprendendo l’essenza della verità e della vita…
    Buon ultimi giorni del 2023 a voi tutti, commentatori o lettori.

  6. Gentile Vincenzo, condivido ciò che lei scrive. Pensiero vuoto ed anacronistico, aggiungerei anche mal interpretato.
    Naturalmente ciò che scrive “Cattolico radicale e ortodosso” è l’evidenza spietata di ciò che lei Vincenzo scrive,
    Quando “Cattolico radicale ed ortodosso” parla dei modi di annunciare il vangelo e di rapportarsi al mondo, è proprio questo il dilemma, non sono solo i modi che devono cambiare, la realtà attuale non è la realtà di 2000 anni addietro, portare avanti concezioni che avevano un senso allora, quando ad esempio, la donna era posta ad un livello di inferiorità rispetto ad oggi.
    Oggi la donna è emancipata e quei presupposti inseriti nelle sacre scritture determinano spesso una enorme difficoltà con l’attuale realtà, e questo vale per tantissime altre questioni fondamentali della attuale società.
    Il prossimo e Dio hanno oggi un volto diverso, ma i vecchi prelati questo non lo accettano e tagliano ad ogni possibilità di riconoscimento.
    Per intenderci:
    l’identità di ciascun essere è sacra, sia essa eterosessuale, omosessuale o altro;
    la necessità di poter cambiare idea e adeguare le proprie scelte alla complessità della vita di ciascuno di noi può determinare anche la chiusura di un matrimonio senza che questo debba essere ostacolato;
    le unioni fra coppie omosessuali sono un fatto ed occorre prenderne atto;
    l’accettazione di una diversa sensibilità e diversità di vista fra le varie persone è una esigenza ormai primaria in considerazione della facilità di movimento e di scambio in cui viviamo.
    Oggi, purtroppo Vincenzo, la chiesa non riesce a comprendere queste nuove esigenze, gli alti ranghi occupati spesso da persone anziane non riescono a liberarsi e dar voce al nuovo,
    in quel nuovo c’è Dio ma loro non lo sanno.

  7. La Chiesa non ha più bisogno di fedeli; serve solo come proiezione di beni monumentali e recite alle masse senza grosse entità.
    Sopravvive meglio, beneficiando di fatto di misure economiche e finanziarie.
    È finito il modello conosciuto prima.

  8. Dio il nostro signore onnipotente e misericordioso, Gesù venuto in mezzo a noi a sconfiggere la morte con la resurrezione, questo è la nostra religione! Gli uomini nel tempo hanno costruito materialmente chiese, basiliche,conventi , sempre più grandi , hanno costruito un’enorme impalcatura partendo da una tenda . La struttura religiosa ha subito lo stesso processo ,un’enorme montagna di regole ,una struttura piramidale gerarchica , partendo da semplici insegnamenti di Gesù, amatevi gli uni con gli altri come io ho amato voi , ama il prossimo tuo come te stesso, annunziate a tutta la terra la salvezza tramite la fede in Dio , credete in Dio e sarete salvati .
    Oggi montagne di parole ,di prediche,teologia,e altre cose vuote di contenuto, gli insegnamenti di Gesù sono così semplici che bisogna solo metterli in pratica , non servono persone con tre lauree per spiegarle, ma siccome mettere in pratica il vangelo di Gesù significa, donare ,perdonare ,amare ,rispettare ,cos’è facili naturali ma difficili per l’umanità, più portata all’egoismo all’orologio, e allora si infarcisce tutto con fiumi di parole allo scopo di nascondere la propria mancanza. La chiesa deve ritornare agli apostoli uomini pieni di fede e fervore in Dio ,

  9. Sono analfabeto della scuola statale , ma mode o non mode , a me, se puozzu essere libero come a loro, due uomini che si baciano sempre schifo faranno . La persona certo , a tutte bisogna rispettare , altro è l’azione , Certo il cambiamento c’è sempre stato , ma i comandamenti sono sempre i stissi e mai sono cambiati , se tutto cancia a na cambiare ?Se fattu è na z….ta sempri z….ta reali è? Queste sono Z…-TE E Z…O MAIUSCOLO CHI LE DICE , sentendosi come un gran professorone , ma non capisci nenti.

  10. Giustissimo Amo Modica,
    il vangelo di Gesù significa, donare, perdonare, amare, rispettare, cos’è facili e naturali da fare.
    Ecco, questa semplicità è l’essenza della nostra religione e non i giudizi contro tutto e tutti, contro gli omosessuali, contro i divorziati, contro chi pecca anche se tutti sanno che Gesù ha detto “chi non ha mai peccato scagli la prima pietra”… tutti lo sanno ma gli “ammuccalapuna” che si sentono religiosoni, più religiosi degli altri non sanno cosa significa giudicando, speigandoci che sono peccatori e quindi non va bene…
    Vede Amo Modica, diciamo la stessa cosa ma per lei forse ha un significato diverso, se Dio dice di Perdonare, vuol dire che si deve perdonare il prossimo e non giudicarlo, semplice no?
    Ah, viriemu chi capiemu…

  11. Scolarettino non allineato

    Tutto quello che cambia con il tempo è necessario , è progresso e evoluzione , bisogna accettarlo . Chi non l ‘ accetta è retrogrado e cattivo , perché giudica . Per rispettare la persona e i tempi moderni bisogna rifarsi al vangelo e a Gesù, mentre la chiesa la si può condannare e giudicare , perché condanna il divorzio. Amare significa cambiare i testi sacri , nella parte della distruzione di Sodoma perché altrimenti non siamo a passo con i tempi . Recepire questi messaggi e veicolarli è di una gravità inaudita , anche da parte di scolaretti diligenti del pensiero unico .

  12. Ognuno dovrebbe essere libero di pensare come vuole , senza essere attaccato per pensarla diversamente . Attaccandovi tra voi dimostrate di non essere completamente in disaccordo.

  13. Perdonare e’ già difficile
    Non giudicare è impossibile
    Giudicare è dentro di noi ,tutti i giorni il nostro cervello giudica cio’ che vede ,
    Giudicare è perdonare può essere possibile
    Seguire tutti i doveri di un buon Cristiano è quasi impossibile, ecco perché abbiamo bisogno del perdono di Dio .
    poi di tutto il resto Divorziati ,gay, ecc non mi pronuncio perché incapace di farlo.

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