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Le visite dell’onorevole Faraone e della Senatrice Musolino al Giovanni Paolo II di Ragusa. Bennardo: “Speranze di rinnovamento”

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“E’ stato per me molto interessante accompagnare in visita all’ospedale Giovanni Paolo II l’on. Davide Faraone e la sen. Dafne Musolino. La visita è stata la tappa di un tour più ampio per i nosocomi siciliani. È stata una grande occasione per mettere in risalto le problematiche esistenti ma anche le eccellenze che Ragusa può vantare. Penso, con dati alla mano, alla conduzione brillante di diverse unità operative, spesso con innovazione e digitalizzazione che invece mancano talvolta in altre realtà, anche quelle più blasonate”. Lo dice il consigliere comunale di Ragusa Federico Bennardo. Il quale aggiunge: “In un contesto politico in cui soprattutto il tema sanitario è visto con sfiducia da parte dei cittadini, che ogni giorno si raffrontano con le problematiche derivanti dalla penuria di risorse umane ed economiche, l’incontro con le istituzioni che rappresentano è una piccola speranza di rinnovamento. Ricordiamoci che nel quadro di una spesa sanitaria pubblica strutturalmente insufficiente, quest’anno la percentuale dei fondi ad essa dedicati sul Pil è stata ulteriormente ridotta dal 6,7% al 6,6%. Milioni di euro in meno. Sono sicuro che i rappresentanti politici che hanno animato la visita faranno tesoro degli spunti che tutti gli operatori sanitari hanno fornito portando nelle giuste sedi le loro istanze. Ringrazio la presidente provinciale di Italia Viva, Marianna Buscema, e i ragazzi del gruppo che hanno reso il tutto possibile. La battaglia per una sanità più giusta ed equa non ha, né deve avere colore politico. Questo è parte, peraltro, di un impegno più ampio che ci ha visto coinvolti, assieme alla collega consigliera Rossana Caruso, per l’apertura di un punto ristoro al Giovanni Paolo II, su cui già la direzione strategica dell’Asp si è espressa in modo positivo, e sull’avvio dei lavori all’ospedale Arezzo da gennaio 2024 affinché, come annunciato, possa nascere l’ospedale di comunità previsto per la nostra città. Sono un medico specializzando e non posso dimenticare, inoltre, le problematiche vissute dalla nostra categoria, iniziando dalla mancata assegnazione per tempo dei medici specializzandi vincitori di concorso per arrivare all’imbuto formativo: pochi posti stanziati a fronte di quelli richiesti nonostante la carenza di medici”

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