Pozzallo. Sbarcato minore in gravi condizioni. Ora è in ospedale

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Quattro chili per un bambino di un anno. È stato immediatamente trasportato in una struttura ospedaliera iblea il bambino che lotta fra la vita e la morte, arrivato sabato mattina a Pozzallo e seguito dagli operatori di Faro di “Terre des Hommes”, la fondazione internazionale che opera in tutto il mondo per la dignità dei più deboli e che, da molto tempo, opera anche sulla banchina del porto di Pozzallo ogniqualvolta assistiamo ad uno sbarco. Non solo sostegno morale e psicologico per il bambino ma anche per la madre, che si trova all’interno della struttura ospedaliera.
Va migliorando, invece, la situazione per gli altri due bambini, un maschio e una bambina di pochi mesi, arrivati a Pozzallo disidratati e in condizioni davvero pietose. I due sono fuori pericolo, stando alle notizie che fuoriescono dall’hotspot portuale.
Oggi ricorre il decennale del tragico naufragio del 3 ottobre 2013 che costò la vita a 368 persone al largo di Lampedusa. Lo ricorda con un post su Facebook proprio “Terre des Hommes”. “Dieci anni dopo – scrivono – ci troviamo di fronte all’ultimo di una lunga e drammatica serie di sbarchi a cui la nostra equipe sta assistendo in questi mesi e non possiamo che esprimere grave preoccupazione per l’annuncio del nuovo Decreto Legislativo. Immigrazione, recentemente approvato dal Consiglio dei Ministri, che rischia di limitare la tutela dei minorenni che arrivano nel nostro Paese in fuga da guerre, violenze e persecuzioni. Tutto questo – conclude la nota – per chiunque abbia a cuore la cura e la tutela di bambini e adolescenti, è inaccettabile!”.
Dal punto di vista della querelle fra la Magistratura e il Governo dopo la decisione del Giudice di Catania, Iolanda Apostolico, di “scarcerare” alcuni migranti tunisini, giunge la nota del Comitato di presidenza del Csm. Ieri sera, difatti, era partita la raccolta firme al fine di aprire una pratica a tutela della giudice di Catania, Iolanda Apostolico, dopo le polemiche sorte a seguito della sua decisione. E oggi, a quanto si apprende, la richiesta corredata dalla sigla di tredici togati, tra cui i membri di Area Democratica per la Giustizia e di Unicost, è stata depositata. Si trasforma così in guerra aperta lo scontro di dichiarazioni avvenuto ieri tra il Governo e la Magistratura sul decreto migranti.

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