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L’Ars mette a rischio il principio di indipendenza del Revisore dei conti

Modificati i criteri di reclutamento degli Enti Locali. L’Ordine dei Commercialisti: “Prendiamo le distanze da quanto deliberato in sede di Commissione Ars.
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Modificati i criteri di nomina degli EE.LL. D’ora in poi – in base a quanto deliberato in sede di Commissione Ars – la nomina del presidente dei Revisori dei conti degli Enti locali con più di 5.000 abitanti non sarà più affidato attraverso la procedura del sorteggio ma viceversa si tratterà di una scelta “politica” da parte del Consiglio comunale. La proposta, che prevede anche un tetto massimo di tre incarichi, in più enti locali per il singolo revisore, ha superato il vaglio della commissione “Affari istituzionali” e tende a limitare ampiamente la possibilità di specializzazione. Adesso sarà l’aula di Sala d’Ercole a decidere.

“L’intero consiglio dell’Odcec di Ragusa – dichiara il presidente Maurizio Attinelli – si schiera contro questa decisione e pertanto prende le distanze da quanto deliberato a Palermo. Riteniamo prioritario garantire il principio di indipendenza del Revisore dei conti, che funge da custode, anzi sentinella, di ciò che accade intorno alla gestione della spesa pubblica, pertanto libero da qualsiasi forma di limitazione. Per l’Ordine in ballo non c’è solo l’indipendenza dei professionisti ma anche il rischio di vedere calare il livello di controllo sulla spesa dei Comuni. La competenza deve essere garantita da chi esercita la revisione, l’indipendenza deve essere garantita dal legislatore. Essere indipendenti significa che fra controllori e controllati non debba esserci alcun rapporto di contiguità, per cui risulta prioritario che non via sia alcuna relazione, anche potenziale, che possa condizionare e rendere meno rigorosa e puntuale l’attività di verifica che il Revisore è chiamato a svolgere”.

“Si fa presente – aggiunge Attinelli – che la conferenza degli Ordini aveva proposto una fascia 4, con nuovi e maggiori requisiti, da cui attingere ad estrazione i nominativi dei presidenti dei Collegi, garantendo di fatto una maggiore specializzazione ed esperienza. Oltretutto ci saranno da valutare le conseguenze di un Collegio composto da due componenti estratti a sorte ed il presidente di nomina “politica”.

La condizione di precarietà finanziaria che caratterizza la stragrande maggioranza degli enti locali da un lato, ed il consistente flusso di risorse finanziarie che le numerose misure del PNRR stanno canalizzando verso le casse comunali, richiedono peraltro un significativo innalzamento del livello di attenzione sul governo dei conti pubblici.

“Siamo decisamente contrari – questa la presa di posizione dei commercialisti iblei – a questo rientro in scena della politica e auspichiamo il miglioramento del testo in aula, in modo da mantenere l’attuale modalità di reclutamento dei revisori.

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