
Il prossimo 14 settembre sarà aperta al culto la nuova Chiesa Parrocchiale di San Massimiliano Kolbe in c.da Mauto a Modica. Alle 18.30 è previsto il solenne rito di dedicazione della Chiesa sarà presieduto da S.E. Mons. Salvatore Rumeo.
Con il Rito della Dedicazione la Chiesa segna la permanente destinazione al culto di un edificio, questo rito è di uno dei momenti più solenni della vita ecclesiale, in quanto crea un vincolo di destinazione sacro, “in cui – come affermava in una sua omelia Benedetto XVI – Dio e l’uomo vogliono incontrarsi; una casa che ci riunisce, in cui si è attratti verso Dio, ed essere insieme con Dio ci unisce reciprocamente in cui si riunisce la comunità dei credenti”.
Il rito, secondo il Diritto Canonico, deve essere compiuto esclusivamente dal Vescovo della diocesi e si compone di una serie di momenti significativi: il solenne ingresso del popolo di Dio e dei celebrati nella Chiesa, la deposizione delle reliquie nei Santi sotto l’altare, la preghiera di dedicazione, l’unzione con il Sacro Crisma dell’altare e delle pareti, infine l’incensazione e l’illuminazione dell’altare. Il rito si conclude con la redazione di appositi documenti a testimonianza del momento liturgico vissuto.
“Il 14 settembre – spiega il Vescovo Salvatore – è un giorno che la Chiesa di Noto e la città di Modica ricorderanno sempre con immensa gioia e sentimenti di gratitudine al Signore per il dono di un nuovo tempio: la Chiesa dedicata a San Massimiliano Maria Kolbe.” La parrocchia dedicata al santo martire polacco, ucciso nel campo di Auschwitz, è stata eretta canonicamente nel 1987 dal Vescovo Salvatore Nicolosi. Inizialmente è nata come parrocchia di periferia, immersa nel pieno della campagna modicana, nel tempo ha visto crescere il numero dei fedeli in quanto la contrada in cui sorge la nuova Chiesa negli ultimi 40 anni ha visto una forte espansione con un conseguente aumento del numero di abitanti.
“Questo nuovo tempio – continua Mons. Rumeo – costituisce ciò che siamo e ciò che dobbiamo continuamente realizzare. Infatti siamo stati costituiti dal Signore Chiesa-comunione e dobbiamo porre ogni sforzo per vivere ciò che siamo”.
La nuova chiesa è il frutto di un lungo lavoro sinergico che via via si è realizzato lungo gli anni da un piccolo garage ad un ambiente più grande ed accogliente. L’apertura di questo tempio risulta essere la conclusione di un grande sogno di una comunità che non si è mai arresa dinanzi alle difficoltà. Una comunità che si è lasciata guidare dai sacerdoti e che insieme come famiglia ha realizzato numerose attività per il quartiere: la catechesi, l’oratorio, il grest, attività sportive e la festa in onore di San Massimiliano.
I lavori per la realizzazione del nuovo edificio sono iniziati nel 2017 con il parroco con don Paolo Alescio, l’opera è stata portata avanti anche grazie ai fondi dell’8 per mille della Conferenza Episcopale Italiana. Dal 2021 alla guida della parrocchia c’è don Armando Fidone che si è speso tantissimo per raggiungere la conclusione dei lavori e rendere fruibile il nuovo edificio.
Infine il Vescovo Salvatore sottolinea che è doveroso“un ringraziamento al Parroco Don Armando Fidone per la tenacia e per la forza con cui si è speso in questi anni, al carissimo Don Paolo Alescio iniziatore dei lavori e al mio predecessore Mons. Antonio Staglianò, ai signori Di Rosa Giovanni e Licitra Giovanna che hanno donato il suolo per la costruzione della Chiesa, all’architetto Fabio Bruno, agli Uffici della Curia che hanno seguito i lavori, ai collaboratori e volontari della Parrocchia, al Signor Sindaco e alle autorità civili e militari.”
E poi nella sua nota conclude “Tutte le volte che varcheremo la sua soglia, chiederemo umilmente a Dio di farci crescere nell’unità e nell’umiltà. E quando usciremo da questo tempio, dobbiamo portare con noi la volontà, l’impegno e l’entusiasmo di porre sempre semi di comunione e di evangelica speranza.
Questa casa di Dio tra le nostre case diventa la casa comune, la casa di tutti e di ciascuno, dove nessuno si sentirà estraneo o forestiero. Luogo di accoglienza, inclusivo, dove sarà annunciata la fede ma si vivrà in unità con chi è in continua ricerca della verità. I ragazzi e i giovani trovino, nel tempio e nei locali pastorali, lo spazio ideale per crescere come «buoni cristiani e onesti cittadini». Sarà la Casa di Dio, la tenda dell’Altissimo tra le case degli uomini”.
4 commenti su “Modica. Dedicazione della nuova Chiesa di San Massimiliano Kolbe”
Noto con dispiacere che non viene menzionato il salesiano Don Calogero Palacino, deceduto qualche anno fa, il quale fu il parroco che segui’ le volonta’ dei donatori del terreno negli anni 80. Era un terreno incolto e lui ci portava, assieme ad altri giovani dell’oratorio, a togliere le erbacce da quel terreno: era una scusante per toglierci dalle pericolose strade di Modicalta. Bei tempi. Adesso il sogno di quel salesiano e dei donatori del terreno si e’ finalmente compiuto e noi ragazzi ci siamo salvati da probabile perdizione della corretta strada. Grazie don Palacino. R.I.P.
Non dimenticando il buon Padre Viola
Se il denaro (grazie ai fondi dell’8 per mille) doveva uscire da parte della Santa Sede, la Chiesa certamente evitava di far queste spese dicendo che già bastano ed avanzano le chiese che sono disseminate in città…ma con l’elargizione delle tasse del popolo italiano: tutto si può fare!
“la Chiesa di Noto e la città di Modica ricorderanno sempre con immensa gioia e sentimenti di gratitudine al Signore per il dono di un nuovo tempio”
A mio parere se costruivano un edificio dedicato per i più sfortunati, per i maltrattati, sicuramente sarebbe stato più utile alla comunità modicana e per i propri “fratelli” meno agiati.
Non dimenticando il Salesiano Don Calogero Palacino.