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Il saggio di Simone Pieranni: “Red Mirror. Il nostro futuro si scrive in Cina”

Tempo di lettura: 2 minuti

Quello di Simone Pieranni è un saggio molto interessante sullo sviluppo e l’utilizzo della tecnologia in Cina, scritto in modo comprensibile, poiché non si perde in dati e tecnicismi, e di conseguenza non ci si annoia mai.
L’autore usa uno stile scorrevole e tratta di temi che, per loro natura, sono in continuo divenire.
Lo sviluppo tecnologico in Cina negli ultimi 30 anni è stato impressionante, talmente potente da lasciare indietro l’Occidente.
La descrizione della realtà cinese, illustrata da un esperto dimostra di conoscerla e di esservi immerso con l’intenzione di comprenderla, mette in evidenza l’incredibile salto economico, culturale e sociale di questa realtà sociale.
L’autore, giornalista ed esperto in materia di Cina, ha scritto un’intrigante saggio su quanto sta avvenendo oggi in quel paese, in termini di tecnologia e non solo. Lo scenario riguarda anche tutti noi: non possiamo rimanere indietro rispetto alle novità che arrivano dall’Oriente, ma neppure possiamo ignorare le “zone d’ombra” che le accompagnano. Che si tratti di limitazioni ai diritti e alla libertà, o di controllo tramite app o, ancora, della pandemia che Pieranni affronta, il nostro futuro è legato a doppio filo con il Celeste Impero, che mantiene caratteristiche culturali proprie.
Sono tanti gli interrogativi morali ed etici che vengono affrontati, con esempi concreti e pressanti, per esempio:
1) quanto siamo disposti a cedere della nostra privacy in nome della sicurezza?
2) vogliamo che i nostri dati siano gestiti dallo Stato o dai privati?

Pieranni introduce l’argomento parlando dell’app WeChat. Si va dagli utilizzi omnicomprensivi di questa app, che serve, praticamente, per qualsiasi cosa, dal pagare al prenotare, dal cercare qualcosa all’essere rintracciati, dal muoversi attraverso mappe aggiornatissime al connettersi alla propria banca, passando poi agli aspetti meno evidenti, cioè il grande sforzo e impegno tecnologico che si cela dietro a questi risultati.
L’aspetto inquietante che viene in superficie va oltre il lato della tecnologia e dell’innovazione. Non è tanto la possibilità del riconoscimento facciale, dell’uso massiccio dei big-data e dell’AI che ne estrae informazioni preziose, quanto il fatto che la gente considera questa possibilità come necessaria, come un effettivo progresso auspicabile. L’ordine contro il caos di un mondo ormai troppo complesso da gestire.
Effettivamente il futuro sembra puntare sul modello cinese una strada che potrebbe essere quasi obbligata, condivisa com’è da milioni di persone.
Ottimo testo, quindi, per fare delle riflessioni, sulla base di informazioni di prima mano, sulle prospettive future e su modelli che verranno, probabilmente, presi in esame anche nei nostri contesti.

Delia Covato

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3 commenti su “Il saggio di Simone Pieranni: “Red Mirror. Il nostro futuro si scrive in Cina””

  1. In Cina la “tecnologia di controllo” ha preso facilmente piede perchè il popolo cinese è più propenso alla sottomissione, come gli africani del resto. Se siamo rimasti indietro in tal senso è perchè il popolo occidentale è più ribelle e meno incline a farsi controllare seppure la maggior parte asseconda passivamente questo miraggio come un qualcosa di divino. Molti altri come me, lo vedono come una minaccia alla libertà individuale. In occidente ci debbono andare piano e gradualmente se vogliono arrivare nell’intento, quindi hanno bisogno di più tempo. Questo potrebbe essere una spiegazione al perchè siamo indietro rispetto alla Cina. Per accrescere, oltre ad abituare l’occidentale a questa cultura esoterica, hanno dovuto inventarsi o comunque hanno approfittato della pandemia per introdurre il green pass (che ricordiamolo di scientifico non aveva niente) ed educare la gente a determinati comportamenti e accettare di essere tracciati 24h su 24h.
    In Cina sono arrivati addirittura al credito sociale, attualmente ci sono paesi cavia per sperimentare il funzionamento psicologico di questo giocattolo per poi estenderlo su tutta la nazione. In pratica questo credito funziona un pò come i punti della patente, Visto che ovunque vai e qualunque servizio richiedi devi avere un pass che può essere il telefonino (ormai superato) o la retina degli occhi o le impronte digitali, sanno tutto su di te e se per esempio passi col rosso ad un semaforo o se non hai pagato qualche tassa, non puoi usufruire di determinati servizi in base al decurtamento del punteggio. Tutto fino ad arrivare alla non apertura delle porte di un supermercato per fare la spesa. Penso che fra qualche mese non ci saranno più bisogno ti tutte queste procedure perchè nel frattempo per evitare tutte queste trafile ti impianteranno un cip nel corpo e cosi sarai più libero di muoverti perchè il cip sarà il tuo DNA. In pratica tutti vivranno come un grande fratello all’aperto e tutti sanno tutto di te. O quasi.
    L’Occidente (o meglio gli Illuminati Gates, Soros, Rockefeller, Rotschild ecc) è molto attento a questo fenomeno perchè freme e scalpita per arrivare come i cinesi, e penso che molti si lasceranno addomesticare da questo giocattolo perchè nel frattempo oltre ad averli addomesticati col pass, gli hanno fatto terrorismo psicologico per mettere telecamere di controllo ovunque con la scusa della sicurezza nelle strade è per prevenire furti in casa tua o per individuare e catturare facilmente un delinquente. Poi ci diranno che per facilitare l’accesso al credito per pagare le utenze e non fare la fila in banca o alle Poste o accedere nei vari istituti non necessita la tua presenza fisica in quanto col tuo bel cip nel cervello, loro hanno tutto sotto controllo e possono prelevare o accreditare o espletare servizi senza che ti alzi dalla sedia.
    Tu di contro avrai le cose realizzate in tempo reale e sarai felice. Col tempo questi cip li faranno funzionare per altri scopi che non saranno più quelli per cui erano nati e per i motivi che ti raccontavano.
    Sicuramente un libro da leggere specie per chi ha letto poco o niente su questo argomento.

  2. Ma questa è una notizia superlativa, oggi sappiamo che il popolo cinese è propenso alla sottomissione come gli africani… non siamo solo noi che siamo indottrinati.
    Ora posso andare a dormire soddisfatto, qualcuno ha decretato che non siamo i più indottrinati, quindi “il popolo occidentale è più ribelle e meno incline a farsi controllare”,
    … però il massimo della vita è il popolo russo, quello si che è un popolo libero e sapiente e che non si lascia indottrinare grazie a Vladimiro.
    Chi ha questi problemi, “Savissi a fari cogghiri u scantu” per sentirsi meglio, e poi dopo tutti sti morti che camminano in giro.
    Una buona serata e buona accettazione dell’ironia e della satira a voi!

  3. Eppure Spinello dovrebbe essere molto contento, la Cina ha avuto uno sviluppo tecnologico negli ultimi 30 anni che è stato impressionante, talmente potente da lasciare indietro l’Occidente, finalmente direi(interpretiamo i nostri feroci critici adulanti dei governi dittatoriali e antidemocratici).
    Tale circostanza per i nostri “anti occidente” è una panacea ai loro mali, li fa sentire contenti e felici.
    Sperano che Gates, Soros, Rockefeller, Rotschild siano distrutti dalle bandiere rosse comuniste cinesi, ora che la Russia si avvia all’oblio dopo aver ammazzato non si sa quanti morti

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