
(gr) Oggi il Parlamento cambogiano ha sostenuto la nomina di Hun Manet come nuovo primo ministro del paese asiatico, consolidando la transizione al potere dopo quasi quattro decenni di governo di suo padre, Hun Sen. I 123 deputati presenti all’Assemblea nazionale cambogiana hanno votato all’unanimità a favore di Hun Manet in un voto di fiducia trasmesso in diretta sui canali televisivi nazionali. Si prevede che presterà giuramento questo martedì nel quale verrà annunciato il suo nuovo gabinetto. Il re della Cambogia Norodom Sihamoni ha emesso un decreto reale il 7 agosto per nominare Hun Manet, 45 anni, primo ministro del paese, in seguito alle dimissioni, il 26 luglio, del padre 71enne, salito al potere nel 1985. Hun Manet era in testa alla lista di Phnom Penh del Partito popolare cambogiano (CPP) al governo nelle elezioni generali del 23 luglio. Nelle elezioni di luglio il CPP, guidato da Hun Sen, ha ottenuto l’82,3% dei voti. Stati Uniti, Nazioni Unite e Unione Europea hanno criticato duramente le elezioni, alle quali è mancata un’opposizione rappresentativa a causa, tra l’altro, della sospensione a maggio della piattaforma del Candlelight Party e delle reiterate vessazioni nei confronti dei dissidenti. Con il cambio di potere si prevede una riforma dei ministeri a beneficio di una nuova generazione di politici, molti dei quali sono figli e parenti degli attuali rappresentanti. I futuri membri della leadership del paese includono il figlio più giovane di Hun Sen, Hun Many, e suo nipote, Neth Savoeun, così come altri discendenti di alcuni ministri uscenti. Che dire, il trionfo del clientelismo senza ritegno.