
(gr) Dopo l’odierna netta vittoria al ballottaggio alle presidenziali del Guatemala di Bernardo Arévalo, i presidenti dei governi latinoamericani hanno inviato messaggi di congratulazioni e sostegno al nuovo presidente del Paese centroamericano. Il governo venezuelano si è congratulato con il vincitore al secondo turno elettorale e ha espresso la sua disponibilità a collaborare e lavorare per gli interessi comuni di entrambe le nazioni. Il presidente Nicolás Maduro ha anche esteso le sue congratulazioni al popolo guatemalteco per aver scelto il 21 agosto Arévalo de León, nuovo leader del paese. Felicitazioni sono giunte anche dal Messico. L’ondivago presidente, Andrés Manuel López Obrador, nel suo messaggio ha assicurato che con la vittoria del candidato del Movimento Seme “arriveranno tempi nuovi di umanesimo e giustizia per tutti e, in particolare, per gli eredi della grande civiltà mesoamericana”. Anche la Presidente dell’Honduras, Xiomara Castro, ha espresso le sue felicitazioni a Bernardo Arévalo, ricordando l’eredità lasciata da Juan José Arévalo, e Morazán per l’unificazione del popolo centroamericano. Congratulazioni per la vittoria sono giunte anche da Nayib Bukele presidente di El Salvador. Secondo il Tribunale Supremo Elettorale (TSE) dopo il 100 per cento dei verbali processati, Bernardo Arévalo ha ottenuto 2,4 milioni di schede a suo favore, che rappresentano il 58,01 per cento del totale, contro 1,5 milioni di voti, 37,24 per cento, ricevuti dalla candidata rivale Sandra Torres Casanova. Le autorità elettorali del paese centroamericano hanno indicato che durante il giorno delle elezioni sono stati registrati isolati incidenti, come l’esplosione di due ordigni artigianali in due seggi elettorali alla periferia di Città del Guatemala. Tempi duri si prospettano per il Guatemala a livello politico, vista la galoppante crisi economica e sociale che attanaglia il paese, la strisciante ineliminabile corruzione, le fiorenti attività dei cartelli della droga, gli uragani, tifoni e terremoti che si susseguono con sempre maggiore frequenza in questa martoriata regione centroamericana.