“Definizione agevolata dei tributi locali. Voglio dire la mia”. Così la consigliera comunale di Italia Viva Vittoria, Sara Siggia, che spiega: “L’amministrazione comunale predispone un regolamento sulla definizione agevolata mutuandolo dall’Ifel secondo uno schema che non prevede l’inserimento di saldo e stralcio totale o parziale. La legge assegna ai Comuni il termine del 29 luglio 2023 per adottare definitivamente il regolamento. L’amministrazione comunale, pur sapendo di non avere i numeri in Consiglio, anziché aprire prima una fase di concertazione, soprattutto con gli ordini professionali e con le associazioni di categoria, sceglie la strada più impervia, si avventura ad assumersi la responsabilità del regolamento e quindi lo approva in Giunta, lo porta in commissione e poi in Consiglio comunale per essere esitato favorevolmente”.
“Durante la seduta in aula – ancora Siggia – ho presentato una serie di emendamenti. Che così ho esposto in maniera sintetica: introduzione dello stralcio totale dei tributi da recuperare fino a mille euro nel periodo dal 2000 al 2015; rimodulazione della possibilità di pagamento rateale più lungo da 18 rate a 24 rate e trimestrali; spostamento del termine dal 15 ottobre 2023 al 31 ottobre 2023; eliminazione del pagamento del 10 per cento del debito per le prime due rate; modalità di pagamento con PagoPa; sospensione delle procedure cautelari; in caso di decadenza dalla definizione agevolata possibilità di rateizzazione ordinaria per il residuo debito. Il Consiglio ha approvato solo il primo emendamento. Dopo di che i consiglieri che sostengono questa amministrazione cosa fanno? Escono dall’aula e fanno cadere il numero legale. Ieri il Consiglio si è riunito di nuovo con il quorum che si è abbassato a 8 consiglieri. C’è stato un altro rinvio. Al 25 luglio. L’uscita dall’aula dei consiglieri non ha consentito all’intero consesso di approvare tutti gli altri emendamenti e l’intero regolamento. Sotto l’aspetto puramente politico, una tale scelta, oltre che essere insensata, è, e non poteva essere altrimenti, fuori da ogni logica se è vero, come è vero, che: l’amministrazione comunale ha commesso un errore grave a non aprire la fase di concertazione con gli ordini professionali; gli emendamenti proposti equilibrati e di buon senso non fanno altro che agevolare i cittadini contribuenti al pagamento di tributi locali arretrati; non è lo stralcio dei 1.000 euro a mettere in difficoltà l’amministrazione ma gli 86 milioni di euro di residui attivi indicati nel bilancio di previsione”.
- 15 Settembre 2024 -