Cammino di Santiago. Istruzioni per l’uso

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Quante volte abbiamo detto (o sentito dire): prima o poi farò il Cammino di Santiago? Un desiderio che arriva ad un certo punto della vita e che si fa sempre più pressante. Alcuni, la minoranza, riescono a concretizzare. Per altri rimane un progetto chiuso nel famoso cassetto dei sogni. Chi scrive ha avuto la fortuna di farlo ed oggi vuole condividere quelle informazioni che sono state molto utili durante il percorso. Sono domande, curiosità, dubbi che sorgono spesso quando si comincia ad accarezzare l’idea di questa “impresa”. E allora cercherò di soddisfare il più possibile la curiosità degli aspiranti pellegrini.

CHE COS’E’ IL CAMMINO DI SANTIAGO?

Non ci crederete ma, pur essendo stra-famoso, può capitare che qualcuno non sappia cosa sia. Il Cammino di Santiago è il pellegrinaggio spirituale più famoso del mondo che ha come meta la cattedrale di Santiago de Compostela in Galizia, regione della Spagna.Si tratta di un itinerario con diversi percorsi in tutta Europa che raggiungono tutti Santiago de Compostela. Ogni anno, si stima, che 300.000 peregrinos provenienti da tutto il Mondo giungono all’ombra della Cattedrale. Gli italiani sono tra i più numerosi insieme ai padroni di casa spagnoli, ai francesi e agli americani. 

PERCHE’ FARLO?

Chiaramente è una risposta oltremodo personale. Nel medioevo erano soprattutto motivi religiosi, cioè rendere omaggio alla tomba dell’apostolo Giacomo. Oggi invece la motivazione spirituale è la più comune. Riscoprire o ritrovare se stessi, riflettere, allontanarsi dai ritmi frenetici della vita di tutti giorni, superare un momento particolare, tirare un bilancio della propria vita. Occhio però. Non è il rimedio a tutto, quindi bisogna sempre considerare che si può anche tornare senza aver trovato le risposte attese. Altre motivazioni potrebbero rintracciarsi nel puro spirito di avventura o nella sfida atletica vera e propria. Attenzione: non bisogna essere atleti olimpici per farlo, basta un minimo di resistenza fisica e tanta forza di volontà.

 

QUANTO E’ LUNGO?

Come accennato prima, ci sono diversi percorsi che si possono fregiare del titolo di Cammino di Santiago. Il più famoso è il Cammino Francese (https://www.camminosantiagodecompostela.it/percorsi/il-cammino-francese/ ). Si parte da St.Jean pied de Port (Pirenei francesi) per 800 km. Per arrivare al punto di partenza ci sono collegamenti aerei diretti da Catania e Palermo per Bordeaux con Easy Jet o Ryanair da cui poi proseguire con treno, pulman o car sharing (https://www.blablacar.it/) verso i Pirenei.  Però non è obbligatorio farlo dall’inizio. Si può scegliere qualsiasi punto di partenza. Per ottenere però la Compostela (il diploma che certifica l’avvenuto cammino) bisogna partire almeno 100 km prima di Santiago se si va a piedi, 200 km se si sceglie la bici come mezzo di locomozione. Anche la durata è soggettiva. Se ipotizziamo una percorrenza media giornaliera di 20 km per farlo tutto a piedi occorreranno 40 giorni (salvo imprevisti), con la bici i tempi si accorciano notevolmente visto che si può fare in 13-14 giorni.

QUANTO COSTA?

Anche in questo caso il costo è un qualcosa di molto soggettivo. Più spartano è il viaggio più si avvicina al vero spirito dei pellegrini. Ma la bellezza del Cammino risiede anche nel fatto che ognuno lo può progettare come meglio crede. In genere non costa tantissimo. Ipotizziamo una spesa minima di 15 euro a notte ( se si sceglie di condividere la camerata di un ostello) ad un massimo di 45-50 se si opta per un hotel. La soluzione intermedia sono le pensioni di cui è ricchissimo il percorso. Qua, senza troppe pretese, si può dormire con 25-30 euro in stanze singole, alcune con bagno privato, altre condiviso. Per il cibo ci sono i menu del pellegrino che con 10 euro offrono un pasto completo a chi possiede le credenziali da pellegrino (ma di solito anche a chi non ce l’ha). Consiglio piccoli pasti molto ricchi di zuccheri durante la giornata e un pasto abbondante la sera quando bisogna recuperare le (tante) energie perse. 

 

COME TRASPORTARE LA BICI IN SPAGNA?

Se una volta il cavallo era il mezzo di trasporto alternativo alla camminata per giungere a Santiago, oggi le quattro zampe sono state sostituite dalle due ruote. Sono tantissimi i pellegrini che scelgono di percorrere tutto il cammino in bici. C’è chi lo fa per passione chi per una questione di tempo. Infatti pedalando occorrono dai 13 ai 15 giorni per un ciclista amatoriale. Nonostante non manchino le salite (occhio in particolar modo al famigerato Cerbeiro che vi aspetta alla fine con oltre 600 km nelle gambe, larghi tratti sono di pianura o leggero pendio. Questa conformazione permette a tutti di cimentarsi con il percorso. Per la scelta della bici consiglio una normale MTB visto che i tratti di sterrato (più impegnativi) si alternano a quelli in asfalto (più scorrevoli). Non è una vergogna mettere il piede a terra e infatti sulle salite più ripide è frequente incontrare pellegrini che spingono la propria bici. Consiglio di utilizzare il proprio mezzo per svariati motivi. Lo potete utilizzare nei mesi precedenti e quindi ne conoscete già pregi e difetti. Lo potete personalizzare in base alle vostre esigenze (sella più larga e comoda, porta cellulare, porta borraccia aggiuntiva, borse laterali, etc etc). Importantissimo il portapacchi che vi consente di sistemare lo zaino scaricandovi il peso dalle spalle. Portatevi due camere d’aria e gli attrezzi per riparare una eventuale foratura. Posteitaliane (https://postedeliveryweb-retail.poste.it/postedeliveryweb/retail?error=login_required)  offre un servizio di spedizione (costo circa 100 euro), basta togliere la ruota davanti, il sellino ed il manubrio e impacchettarla per bene. Circa 2-3 settimane prima della vostra partenza speditela e la troverete già nella struttura che sceglierete per la prima notte della vostra avventura. All’arrivo a Santiago, proprio accanto all’ufficio del pellegrino, troverete l’ufficio delle poste spagnole che vi fornirà scatola e assistenza per impacchettarla nuovamente e spedirla in Italia. Se vi sembra troppo faticoso potrete optare per un noleggio nel paese di partenza con riconsegna a Santiago. In alternativa c’è chi compra una bici alla partenza e la rivende all’arrivo presso uno dei negozi convenzionati che comprano usato. Qualsiasi tipologia sceglierete, sappiate che il cammino in bici è diverso da quello a piedi. E’ più introspettivo e meno sociale. Le occasioni per socializzare con gli altri pellegrini saranno molte di meno rispetto a chi va a piedi e cammina in grandi comitive formate al momento. Vi potrà capitare di non parlare per un intero giorno ad eccezione dei continui saluti che vi scambierete con gli altri ciclisti che incontrerete.con diversi percorsi in tutta Europa che raggiungono tutti Santiago de Compos QUALE PERIODO MIGLIORE PER FARLO?

Indubbiamente il periodo migliore è maggio- giugno o settembre – ottobre. I mesi centrali dell’estate luglio-agosto sono molto affollati e potrebbe esserci qualche difficoltà a trovare posto per dormire anche se le strutture sono tantissime. Più difficoltoso il cammino da novembre ad aprile a causa delle abbondanti piogge che cadono in determinate regioni. Nei mesi migliori il tempo è molto variabile. Si va dalle alte temperatura delle prime tappe alle basse delle ultime, in particolar modo la Galizia offre un meteo molto “british” con freddo e pioggerellina continua. Per cui consigliabile sempre l’impermeabile da indossare sopra i vestiti e una copertura per lo zaino che rischia di inzupparsi.

COSA METTERE NELLO ZAINO?

Chiaramente bisogna limitarsi allo stretto indispensabile perché qualsiasi oggettino, anche il più insignificante, ha il suo peso specifico che si somma a quello degli altri e che dovrete portarvi sulle spalle per 7-8 ore al giorno. Di norma non si dovrebbero superare gli 8-10 kg. In estate è più semplice: bastano un paio di cambi, quattro paia di calzini e di biancheria intima. La sera, all’arrivo di tappa, è possibile fare il bucato che poi si appenderà o nelle aree comuni o allo zaino facendolo asciugare lungo il cammino. Indispensabile un impermeabile in qualsiasi stagione. Portatevi anti infiammatori, un ago per le vesciche dei piedi (ebbene si, arriveranno prima o poi qualsiasi calzatura indosserete) e un paio di ciabatte che userete per far respirare i piedi dopo una lunga giornata. Evitate di portarvi phon o piastre per capelli perchè 1) ad un certo punto non vi curerete più di tanto del vostro look 2) i phon sono in dotazione alle strutture. Consigliabile, per chi opta per la sistemazione in ostello, un sacco a pelo ed una federa di cuscino perché spesso la brandina che vi viene data non è provvista di lenzuola. Non siate ipocondriaci e non eccedete con le medicine. Le farmacie esistono anche in Spagna. 

CREDENZIALE, COMPOSTELA E ALTRE PAROLE CHIAVI

La Credenziale è un documento di viaggio che accompagna sempre il pellegrino. Su di essa vanno fatti apporre i timbri che accertano il passaggio. I timbri possono trovarsi in una chiesa, nella struttura dove alloggiate ma anche in un bar o in un ristorante.  Essendo ognuno diverso dall’altro, c’è la caccia a quelli più belli per comporre un quadro suggestivo alla fine di tutte le tappe. La credenziale si può ritirare in un ufficio turistico alla partenza oppure ancor prima di partire grazie alla confraternita di San Jacopo di Compostela (https://www.confraternitadisanjacopo.it/Credenziale/indexcredenziale.htm) Si può ordinare tramite posta o se preferite (lo consiglio) andare a Caltagirone a ritirarla di presenza grazie alla disponibilità del responsabile siciliano della Confraternita. Troverete il suo contatto sul sito. La Credenziale è gratuita anche se è tradizione lasciare un’offerta libera per la Confraternita. All’arrivo bisogna recarsi presso l’ufficio del pellegrino (https://oficinadelperegrino.com/en/) e, mostrando i timbri sulla credenziale, si otterrà la tanto agognata “Compostela” che non è altro che una sorta di pergamena da diploma che reca scritto in latino il vostro nome e la distanza percorsa per raggiungere Santiago. Anche questa è gratuita. Più che una parola chiave, la conchiglia (concha in spagnolo) è il simbolo che vi accompagnerà dal primo metro di cammino. Insieme alla freccia gialla su sfondo blu rappresentano il segnale che siete sulla strada giusta. Anche senza navigatore, grazie a frecce e conchiglie, è veramente difficile perdersi lungo gli 800 km. A proposito di conchiglia. E’ usanza attaccarne una allo zaino o a mo’ di collana per mostrare il vostro status di pellegrini. Ultima parola d’ordine fondamentale: BUEN CAMINO. Lo ripeterete e ve lo sentirete dire all’infinito. Rispondete sempre, strapperete un sorriso e guadagnerete energia per andare avanti. ULTREYA ET SUSEYA!

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