L’Agenzia indonesiana per la ricerca disastri geologici e sviluppo tecnologico, ha riferito che il vulcano Anak Krakatoa è esploso, vomitando lava, ed espellendo una colonna di cenere a una distanza di tre chilometri, caduta sullo stretto che separa le isole di Giava e Sumatra. Al momento, non ci sarebbero danni o vittime dopo l’espulsione avvenuta alle 08:46 ora locale. Il funzionario della stazione di monitoraggio, Deny Mardiono, ha avvertito la popolazione che nessuna attività può essere svolta entro un raggio di cinque chilometri attorno al cratere del vulcano. L’Anak Krakatoa registra un livello di allerta due, il secondo più alto dopo che le autorità lo hanno alzato nel 2022, a causa di un forte aumento dell’attività sismica. Il cratere era parzialmente collassato nel 2018, quando un’enorme eruzione ha lanciato nell’oceano enormi pezzi di roccia incandescente, e innescato uno tsunami che ha ucciso più di 400 persone, e intossicandone migliaia. All’inizio del secolo scorso, l’isola vulcanica è emersa dal mare dal cratere formatosi dopo l’eruzione del Monte Krakatoa nel 1883, una delle più micidiali e distruttive della storia, il cui boato è stato udito a 5mila chilometri di distanza e provocato uno tsunami con onde alte 40 metri. Da qui il nome Anak Krakatoa, che significa “Figlio di Krakatoa”. L’Indonesia ha quasi 130 vulcani attivi dove le placche continentali si incontrano nel cosiddetto anello del Pacifico. L’eruzione del Figlio di Krakatoa, segue l’eruzione del maggio scorso sull’isola di Giava del vulcano Merapi che nel 2010 ha causato la morte di 300 persone e l’evacuazione di altre 280.000, a causa di un’eruzione che viene ricordata come la più violenta e distruttiva dal 1930.
- 16 Ottobre 2024 -