
Il dramma dei lavoratori della Servizi per Modica ha avuto un inizio e forse non avrà mai una fine. E’ un dramma che per detti lavoratori della partecipata sembra essere illimitato. Ma accanto a questo serpeggia anche un qualcosa che ha a che vedere con la competenza e forse con la scarsa sensibilità nei confronti di chi soffre per non poter assolvere regolarmente le esigenze di tutti i giorni, perché non riceve lo stipendio da diversi mesi.
In questi ultimi giorni le abbiamo viste e sentite tutte, sullo stesso argomento tante chiacchere e infine tante ipotesi tutte rivelatesi nulle.
Ma andiamo per ordine. I lavoratori della Spm devono ricevere il pagamenti di 5 mesi di stipendi (Novembre, dicembre 2022 e Gennaio, Febbraio e Marzo 2023). Circa 15 giorni addietro, dopo che la Cgil ha fatto una dura pressione nei confronti sia della partecipata che del Comune, si era aperto lo spiraglio per il pagamento di un mese, ma la fattura (relativa al mese di marzo 2023) che l’ente Comune avrebbe dovuto pagare alla partecipata è stata oggetto di pignoramento presso il Comune, perché la SpM non ha pagato da diversi anni il suo consulente del lavoro. Un pignoramento di 89 mila euro a fronte di una fattura da pagare alla partecipata di 86 mila euro.
Per cui nessuna mensilità pagata. Da qui inizia tutto il teatro che viene montato con ritmi davvero drammaticamente cinematografici. Verso la fine di febbraio la Cgil, visti i ritardi eccessivi nei pagamenti degli stipendi, dichiara lo stato di agitazione, comunicandolo a Sua Eccellenza il Prefetto, che ci fa pervenire, soltanto nei giorni scorsi, una nota (inviata alla Commissaria e per conoscenza anche alla Camera del lavoro di Modica) con cui chiede al Comune di esperire la procedura della delegazione del pagamento di cui all’art. 1269 c.c., quindi di avviare, vista la impossibilità della SpM, la procedura affinché sia direttamente il Comune a pagare la mensilità ai lavoratori. Nel frattempo riusciamo ad avere, dopo diverse richieste, un incontro colla Commissaria, precisamente il 30 marzo scorso, questa volta con la presenza di tutte le sigle sindacali. In quella sede la Commissaria ci fornisce la informazione secondo cui stava lavorando per far si di mettere il Comune in condizione di pagare in via diretta i lavoratori della SpM e fino a Venerdì (14 aprile scorso) eravamo a conoscenza del fatto che il Comune avrebbe pagato ai dipendenti della SpM il mese di Febbraio 2023. Anzi, ancora dopo qualche giorno, ci veniva detto che erano stati effettuati i bonifici ai lavoratori da parte del Comune.
Questa mattina (lunedì 17 aprile 2023) apprendiamo che invece il Comune ha trasferito il mandato alla SpM e quest’ultima sempre stamattina ha operato i bonifici di pagamento del 70% dello stipendio relativo al mese di Novembre 2022, cioè concretamente una miseria.
Basta questo striminzito sunto di ciò che si è verificato, senza prolungarsi troppo nei particolari e negli accadimenti avvenuti in un lasso di tempo di 15 giorni, per rendersi conto che siamo alla frutta e che in questa vertenza rischia di perderci la faccia chi si impegna per tutelare e difendere i lavoratori e non chi ha l’obbligo di rispettarli e soprattutto di pagarli regolarmente a fine mese, visto che essi hanno adempito i loro doveri di lavoro. C’è chi sembra non rendersi conto di ciò che si sta vivendo dentro le famiglie dei lavoratori e dentro i cuori di questi ultimi.
Di fronte ad una condizione di riduzione alla povertà di 79 famiglie che ormai si prolunga da diversi anni e rispetto al fatto che la SpM non ha le risorse economiche per pagare ancora le altre 4 mensilità arretrate ai propri dipendenti, il Comune deve farsi carico di questa emergenza, deve trovare la soluzione che permetta di onorare il sacro stipendio di questi lavoratori, e non se ne può uscire asserendo (come fa qualcuno) di aver pagato alla Spm tutte le fatture, perché se la partecipata è ridotta in questo disastroso stato, se è diventata una macchina che produce povertà, la gran parte delle responsabilità risiedono nell’ente-comune.
Salvatore Terranova. segretario Comera del Lavoro
4 commenti su ““Le figure barbine del Comune e della SpM”. Riceviamo”
Questo è il risultato delle privatizzazioni o delle partecipate come piace chiamarle!
Il consulente della SPM ha pignorato una somma perchè non è stato pagato da diverso tempo, perchè non lo possono fare anche i dipendenti?
Oltretutto per legge dopo la procedura di pignoramento prima spetterebbe ai lavoratori essere pagati e dopo in coda tutti gli altri. La SPM di contro può emettere decreto ingiuntivo al Comune per mancati pagamenti. Su questo non so se tale procedura è possibile o meno.
Ad ogni modo queste situazioni si ripetono a cadenza da molti anni e non solo per la SPM, vedi aeroporto Comiso, Consorzi vari ecc. Se questo ormai è prassi e un lavoratore deve umiliarsi per avere lo stipendio erogato puntualmente ogni mese, allora meglio che ci fermiamo a riflettere con chi oggi stiamo interloquendo e con chi abbiamo a che fare. Forse è venuto il momento che la Pubblica Amministrazione si riprenda le sue responsabilità e mandi a quel paese privai e partecipati. In questo modo i lavoratori e i sindacati hanno un solo interlocutore e se del caso addossargli le eventuali negligenze o colpe. Con il metodo attuale invece tutti si passano la palla e nessuno ci può fare niente. Alla fine sono sempre i lavoratori a soffrire e pergiunta senza avere certezze se domani potrà sedersi a tavola come qualunque essere umano. Infine i Sindacati devono fare il loro lavoro e smetterla di accarezzarsi dei surrogati politici che si alternano di anno in anno o di mese in mese. I sindacati sono nati per difendere la classe operaia e non per svenderla al migliore offerente.
Tonino Spinello ma questo “Consulente di se stesso” è anche Liquidatore della SpM?
Meno Rosa, non ho capito bene la domanda, se di domanda si tratta.
se non sbaglio il consulente del lavoro che non viene pagato da anni ha una famiglia uguale alle 79 che cita l’articolo. beh i dettagli avrebbero fatto la differenza della notizia. Però i dipendenti del carrozzone sono infatti … di seria A e di serie B. il “consulente” sarà di seri B perché la sua famiglia non conta! sarà!