“Ho posto due questioni di cruciale importanza per il nostro territorio comunale, durante l’ultima seduta del Consiglio comunale, che, purtroppo per la cittadinanza, evidenziano l’attuale confusione con cui quest’Amministrazione gestisce la cosa pubblica”. A rilevarlo è il consigliere comunale di CambiamoDavveroIspica e rappresentante del movimento politico di Cateno De Luca, Paolo Monaca, il quale scende nello specifico delle segnalazioni. “La prima – afferma – riguarda l’affidamento della consulenza a un professionista con riferimento alla predisposizione degli atti per il bando del nuovo appalto per la raccolta dei rifiuti in città. Dall’albo pretorio (determina dirigenziale n. 249 del 01.03.2023), si viene a scoprire che il professionista in questione, che ha risposto a una trattativa privata condotta dall’ente oltre che con lo stesso anche con altre due società del settore molto quotate, è stato preferito perché ha offerto il maggiore e anomalo ribasso. Risulta, però, che si tratta dello stesso professionista che occupava il ruolo di direttore tecnico quando a gestire il servizio di igiene ambientale, in città, era la Tech Servizi. In qualità di direttore tecnico, il professionista ha rappresentato la controparte del Comune quando, e mi consta personalmente visto che in quel periodo ricoprivo il ruolo di assessore al ramo, sono state applicate sanzioni per circa 450mila euro per gravi inadempienze contrattuali in ordine al vigente appalto di igiene urbana. Quindi, oltre a sembrarmi poco opportuno che il Comune abbia invitato per la trattativa privata un professionista che ancora oggi lavora alla Tech Servizi, società colpita da interdittiva antimafia, con sede a Floridia, e che ha ricoperto quell’incarico, ancora più inopportuno è il fatto che lo stesso sia stato addirittura selezionato per predisporre il nuovo appalto. C’è qualcosa che non torna e che si può senz’altro definire anomalo. Infine, il professionista in questione teoricamente indicato come specializzato nel settore, non sembrerebbe possedere il medesimo curriculum lavorativo, nei confronti della Pubblica amministrazione, che possono invece vantare le altre due ditte, ricco, invece, di incarichi svolti presso numerose amministrazioni pubbliche. Per questi motivi ho invitato l’Amministrazione comunale e il sindaco, che detiene la delega ai servizi ecologici, a compiere le opportune verifiche ed eventualmente a fare un passo indietro rispetto all’assegnazione di tale incarico, che si può configurare come un vero e proprio scivolone, e a rivedere ex novo la procedura”.
L’altra questione sollevata da Monaca riguarda la convenzione Consip Servizio Luce 4 attivata dal Comune per l’affidamento, della durata di nove anni, della gestione riguardante la pubblica illuminazione sul territorio comunale. “Premesso che in atto il servizio di manutenzione è gestito da ditte locali – continua Monaca – ed il Comune è titolare per il pagamento delle bollette, adesso si impegnerebbe l’ente di palazzo Bruno a corrispondere somme pari a un milione di euro all’anno. Scelta condivisibile, ma questo tipo di procedura non avrebbe dovuto ricevere l’avallo del Consiglio comunale? Chi doveva prevedere tale previsione di spesa? Chi doveva autorizzare la spesa? Solo la Giunta municipale? In aula, quando ho posto la questione, erano presenti il ragioniere capo e i revisori dei conti che, però, non hanno replicato alle mie osservazioni. Tra l’altro, stiamo parlando di una convenzione che impegna un Comune attualmente senza bilancio, in dissesto finanziario ed ancora senza ipotesi di bilancio stabilmente riequilibrato. Ipotesi che, tra l’altro, si ferma al 31 dicembre 2024 mentre, in questo caso, la convenzione andrebbe oltre, addirittura fino al 2031. E, pur a fronte di tutto ciò, si sceglie di non coinvolgere il Consiglio comunale che, come prevede tra l’altro l’art. 42 del Tuel, è l’unico organo competente per le concessioni dei servizi pubblici, per gli affidamenti di attività o servizi mediante convenzioni. E, soprattutto, non compete solamente al Consiglio di prevedere ed autorizzare spese che impegnino i bilanci per gli esercizi successivi? Ci sembra che più di qualcosa non quadri e, per questo motivo, abbiamo chiesto all’Amministrazione comunale di rimediare rispetto a scelte non comprensibili e in contrasto con le fondamentali norme di riferimento. Ancora una volta, quindi, facciamo i conti con una gestione approssimativa che non rende giustizia alcuna alla necessità di ottenere risposte chiare ed immediate da parte della cittadinanza. Sottolineo che il valore dei due appalti ammonta a 21 milioni di euro. Quindi parliamo di scelte rilevanti per le tasche della comunità alle prese con un Comune che si trova a confrontarsi con il secondo dissesto finanziario. Nonostante ciò, siamo fiduciosi ed attendiamo le prossime ore affinché l’Amministrazione guidata dal sindaco Leontini si ravveda e possa ripristinare una corretta e trasparente gestione amministrativa e finanziaria dell’Ente”.