
Un romanzo che andrebbe letto con particolare attenzione è “Storia di una ladra di libri” di Markus Zusak, scrittore australiano di origini austriache e tedesche. Io l’ho letto in concomitanza con “Il Giorno della Memoria” che commemora le vittime dell’olocausto.
La storia viene narrata sotto un aspetto insolito: quello della Morte, questa potenza sovrannaturale che accomuna tutti gli uomini, si interessa, di tanto in tanto, delle vicende della loro vita. E’ così che inizia la storia, con l’interessamento della Morte nei confronti di Liesel, la piccola ladra di libri, che vive una vita tragica in un periodo buio per l’Europa, quello della Germania nazista.
Il carattere di Liesel e la sua passione per i libri, la aiuteranno a preservare l’umanità e la delicatezza che la contraddistinguono.
I libri che in quella Germania nazista erano considerati un pericolo, quegli stessi libri salvati dai roghi dalla ladra di libri, diventano metafora delle vite salvate e delle vite perse in quel tragico pezzo di storia europea.
Il percorso di crescita di Liesel offre uno spaccato singolare dentro la vita di una famiglia che non si adegua al regime ma, anzi, silenziosamente, ne contrasta la brutalità: saranno i genitori adottivi di Liesel ad ospitare Max, un giovane ebreo fuggito durante la Notte dei Cristalli. Ancora una volta saranno i libri a creare un ponte tra quel giovane perseguitato e la protagonista, che creano, insieme al padre adottivo, un mondo tutto nuovo, pieno di sogni, di libertà, di possibilità, di speranza nel futuro.
Il messaggio dell’autore è chiaro: le parole possono e devono essere un amuleto contro l’orrore commesso dagli uomini, un monito che serve a ricordare che la storia non si deve ripetere mai più.
Il libro è diventato un best seller internazionale ed è stato tradotto in più di 60 lingue. Nel 2013 ne è stato tratto il film con il medesimo titolo, ed ha ricevuto numerosi premi e candidature.
Sia del libro che del film, si può apprezzare la narrazione della storia e la caratterizzazione dei personaggi, con una prospettiva diversa sulla Seconda Guerra Mondiale e con un focus sull’umanità non indifferente.
1 commento su “Il messaggio di “Storia di una ladra di libri”..di Delia Covato”
Tutto bello quanto descritto, anche la cronistoria. Mi suscita solo una domanda:
Oggi noi come siamo messi in tal senso?