“Forse l’ex assessore Barone cominciava a splendere più del sindaco e allora è stato allontanato per questo motivo? Vogliamo capire, non vogliamo assolutamente interpretare le parole del primo cittadino che, in un secondo momento, anche in aula, ieri sera, ha cercato di spiegare quali le ragioni di questa presa di posizione. E’ chiaro, però, che se questa mancanza di fiducia che ha portato al defenestramento dell’assessore dovesse anche riguardare la città, e non solo il rapporto personale tra due individui, ci aspettiamo naturalmente delle azioni conseguenti”.
Così il capogruppo m5s al Consiglio comunale, Sergio Firrincieli, che, ieri, a palazzo di Città, sulle decisioni prese dal primo cittadino e che riguardano la composizione della Giunta, è intervenuto anche a nome degli altri componenti del gruppo, Antonio Tringali, Zaara Federico e Alessandro Antoci, presenti in aula al momento della discussione su questo delicato tema. “Se è venuto meno il rapporto di fiducia con l’assessore Barone – ha aggiunto Firrincieli – sicuramente è venuto meno il rapporto di fiducia con quella parte di città che lui rappresenta, con quella che ha rappresentato in questi anni. Di più: non dobbiamo dimenticare che il sindaco Cassì è una “creatura” politica di Ciccio Barone e quindi non possiamo assolutamente immaginare il motivo di questa dichiarazione forte, importante, da parte del primo cittadino. Sono calate delle ombre di dubbio, naturalmente, alla luce proprio di queste dichiarazioni, sulla figura dell’assessore. Abbiamo preso atto, di sicuro, delle affermazioni di entrambi. Barone spiega che racconterà la sua verità. Una cosa è certa. E’ stato il mentore politico di Cassì, ne ha proposto e sponsorizzato la figura durante la scorsa campagna elettorale per le amministrative. E’ stato attore dietro le quinte per poi uscire sul palco dopo sei mesi di attività da parte della neonata Giunta”.
“Ci chiediamo – prosegue Firrincieli – come si può arrivare a questo punto considerato che dovrebbe esserci un minimo di riconoscenza, da parte del sindaco, per quel momento che ricordiamo essere la primavera del 2018? Ecco perché affermiamo che, al di là di tutte le spiegazioni, non riusciamo a comprendere questo atteggiamento. A maggior ragione perché Barone, non ce ne voglia nessuno, è stato forse l’unico lampo di luce che questa mediocre amministrazione ha potuto esprimere, un lampo di luce in termini di operosità, in termini di iniziative, in termini decisionali. E, questo, a fronte del fatto che per il resto c’è stato buio pesto”.