
Dopo due anni di assenza legata alla pandemia, finalmente torna la festa esterna di San Giovanni Battista, Patrono e Protettore del Borgo Monterosso.
Una festa le cui radici storiche sono secolari. Lo afferma lo storico professore Angelo Schembari autore di vari libri su San Giovanni e la relativa festa.
“ In un atto notarile dell’uno settembre del 1559 si accenna – ribadisce il professore Schembari – alla festa di San Giovanni, cosi come l’esistenza del quartiere San Giovanni è attestata da un rivelo del XVI secolo . Nella visita pastorale del 1566 il vescovo scrisse che nella chiesa di San Giovanni esisteva un altare dedicato a San Giovanni con la relativa statua. Nel corso della visita pastorale del 1581 il Vescovo annotò nella sua relazione che presso la chiesa di San Giovanni si trovava una statua di San Giovanni che si portava in processione con una vara e un altare ben decorato con una teca a tre chiusure che custodiva le reliquie del santo. Nel 1595 venne inviata una supplica a Papa Clemente VIII – continua Schembari – per accordare dei privilegi alla Confraternita della quale nel 1611 i confrati chiesero ed ottennero dal Vescovo la conferma dei Capitoli. Nell’inventario dei beni della chiesa, redatto nel 1620, tra le altre cose figuravano una statua di San Giovanni con una vara scolpita e dorata e una reliquia del santo custodita in un reliquiario d’argento a forma di dito. Da una lettera del 1770 si apprende che la festa di San Giovanni si svolgeva l’ultima domenica di Agosto, ma alcuni anni dopo le autorità ordinarono di fare la processione il 29 agosto come stabilito dalla Chiesa e continuare i festeggiamenti con un ottavario . Ma nel 1795- conclude lo storico Angelo Schembari – visto che il 29 agosto era giorno lavorativo e mancava la gente necessaria per condurre il simulacro si decise di spostare la processione al primo giorno festivo utile e d’allora in poi la data della processione fu fissata la prima domenica di settembre.”