
Volodymyr Zelensky, nei frequenti appelli all’Occidente, aveva previsto che il coinvolgimento emotivo e la solidarietà nei confronti del popolo ucraino brutalmente aggredito, con il tempo e il prolungarsi della guerra si sarebbero affievoliti. Lo diceva quando non passava giorno senza che immagini, racconti, testimonianze dall’inferno in terra riempissero le prime pagine dei giornali e spazi dedicati nei talk show. Ai primi cento giorni dell’aggressione militare russa e della coraggiosa resistenza ucraina, La7 ha dedicato lo stesso numero di pomeriggi, dalle 17 alle 20 a partire dal 24 febbraio, 300 ore di analisi e approfondimento con Enrico Mentana e Dario Fabbri, fino al 3 giugno. Dopo quella data, i russi non hanno cessato di colpire né gli ucraini di difendersi in una guerra di logoramento senza vincitori e vinti, che forse anche per questo è scivolata via dalle prime pagine. Emarginata dal disinteresse e dall’abitudine, spinta in un angolo da notizie dal contenuto certo più prosaico ma vicino all’ordinaria quotidianità. Dopo quella data, le informazioni dal fronte si sono fatte telegrafiche, essenziali. Morti, obiettivi centrati o mancati dai missili, città sotto attacco, prese e riconquistate, fosse comuni e ancora fosse comuni, prigionieri giustiziati da una parte, sotto processo per crimini di guerra dall’altra, informatori filorussi e collaborazionisti cacciati, deportazioni. Nudi fatti di una tragedia che conta su una partecipazione modesta e limitata ai pochi minuti impiegati dal giornalista di turno a raccontarli e ai lettori a leggerli. Altra cosa è la ridda di mistificazioni, intellettualismi ipocriti e grossolane panzane da propaganda complottista che sopravvivono all’indifferenza. Il sugo sulla pasta. Ma i nudi fatti sbucano fuori con evidenza ferrigna anche in mezzo a chi non li vuole vedere nella loro schietta nudità e li nega. Come potrebbe un cocainomane avere la meglio sulla volontà, farneticante, di potere, di uno che si paragona a Pietro il Grande e ammira Stalin? “La pace solo alle nostre condizioni” dice lo zar, che accusa gli Stati Uniti di voler prolungare la guerra e fare degli ucraini carne da cannone. Europa e Stati Uniti, soliti bersagli dell’irrisione e delle minacce del Cremlino, con gli elettori italiani destinatari di consigli non richiesti sul voto del 25 settembre. Il consigliere è Medevdev, ex presidente della Federazione russa e ora burattino di Putin, che vuole farsi bello agli occhi dei falchi di Mosca, artigliando a più riprese i Paesi europei per costruirsi la reputazione giusta che i “duri” esigeranno dal successore dello zar. Toni aspri, quelli del gregario Medvedev, persino più pungenti di quelli usati dal suo principale. Quando l’esercito russo è in difficoltà, secondo l’intelligence britannica in due mesi l’avanzata in Donbas è stata di approssimativi 10 chilometri (pochino per un esercito grande, niente per un grande esercito) la palla passa alle invettive e alla propaganda. Dal Quartiere Generale di Kyiv, è Zelensky a rispondere a distanza a Putin: “La guerra è iniziata con la Crimea e deve finire con la liberazione della Crimea”. Che potrebbe già considerarsi iniziata il 9 agosto scorso, quando l’aeroporto militare russo di Saki, situato a 200 chilometri dalla prima postazione ucraina, è stato sconquassato da 12 forti esplosioni che hanno devastato un deposito di benzina al suo interno e distrutto 400 aerei russi. L’azione non è stata rivendicata ma è evidente che porta la firma di Kyiv e dei nuovi razzi americani, gli Atacms, gittata 200 chilometri, più potenti degli Himars. La strategia messa in atto dall’Ucraina, possibile grazie alle armi americane, consiste nel contenere l’avanzata del nemico e colpire nodi strategici ben oltre i luoghi in cui si combatte. La Crimea, dopo l’annessione illegale del 2014, è un deposito di armi e basi militari russe, un obiettivo perfetto da distruggere che accelererebbe la conclusione del conflitto. Alcuni analisti sostengono che 60 Himars agli ucraini segnerebbero la sconfitta di Putin. Che osserva con preoccupazione l’esodo dei russi dalla Crimea dopo le esplosioni a pochi passi dalle spiagge. Se ne sono andati coloro che trascorrevano le vacanze sulle coste della penisola, e se ne sono andati i numerosi residenti, funzionari e ufficiali russi con le loro famiglie, che non volevano essere coinvolti in quella che hanno compreso essere una guerra. Girato il muso dell’auto verso il ponte sullo stretto di Kerch, e via in direzione Russia. Brutto affare per Putin che dopo il 2014 ha trasferito in Crimea un milione di cittadini russi, secondo l’abusato metodo di controllo dei territori annessi. Messaggio inquietante per chi coltiva sogni imperialistici. Con quell’esercito? L’armata russa è più simile all’Invencible Armada che alla gloriosa Armata Rossa di cui gli ucraini costituivano la componente migliore e più preparata. E’ prematuro cantare vittoria, ma ci sono segnali che hanno suggerito ad analisti ed esperti l’ipotesi che l’Ucraina sarà per la Russia il “Vietnam sovietico”.
18 commenti su “L’incubo del “Vietnam sovietico”…l’opinione di Rita Faletti”
Gli ucraini conoscono molto bene il loro territorio, e nelle prossime settimane aumenteranno gli attacchi a punti nevralgici delle forze russe..
E per certo il “generale inverno” sarà un vantaggio strategico per la resistenza..
Le provocazioni all’Europa, si faranno sempre più pesanti..
La presenza di navi russe in Adriatico è particolarmente preoccupante, per l’attrito in Bosnia..
Basta un nonnulla per trovarci coinvolti in qualcosa di inimmaginabile..
Vuoi anche per la situazione politica nostrana, ed i brutti rapporti internazionali del momento..
Per la prima volta abbiamo perso il nostro modo di intervenire durante un’ aggresdione militare..
Avremmo dovuto intervenire come sempre, fornendo assistenza sanitaria ed ospedaliera, non fornendo armi e munizioni..
Draghi ha cercato di fare una buona impressioni nella NATO, così ci ha creato più problemi che altro..
Condannare l’aggressione e fornire assistenza umanitaria agli aggrediti..
Ed invece…..ora ne pagheranno le conseguenze gli italiani..
Mossa scellerata di un governo farlocco, capitanato da un elemento legato al FMI..
Ecco spuntare dei pirla col pollice verso..bulletti di vicolo..
Che ne sanno loro delle atrocità della guerra!
Pirla come il suxMario del piffero..
Un generale avveduto non sarebbe entrato nella palude Ucraina..non si può controllare un paese occupato con la forza..
Gasato il suxMario pensava di prendere il treno e risolvere tutto..
Un banchiere alla guerra, scommetto che non ha svolto il servizio di leva..
Quanti pirla in giro che non sanno che l’unica guerra vinta, è quella che non si combatte…
E niente, non c’è nulla da fare, ormai gli occidentali sono presi tanto dal loro eco che risolvono tutto con le parole. Con le parole si vince, con i fatti si perde, per questo ci piacciono i film americani a lieto fine dove vincono e sono anche degli eroi. Ma il vero film a lieto film deve ancora arrivare!
Amnesty International, setta filo occidentale atlantista, quindi incline a supportare l’Ucraina, pubblica un rapporto nel quale denuncia che: “I militari ucraini si siano fatti di scudo dei civili, abbiano lanciato attacchi da abitazioni, scuole, ospedali, mettendo a rischio la vita dei civili vittime delle risposte russe ai colpi di artiglieria ucraini”.
Amnesty International giunge a questa conclusione dopo avere ascoltato testimoni, visitato i luoghi dei combattimenti e visionato immagini satellitari.
I giornalisti indipendenti come Giorgio Bianchi (cliente del Copasir) e altri come V. Rangeloni non solo raccontano tutto questo dall’inizio delle ostilità, Giorgio Bianchi è dal 2014 che racconta i soprusi nel Donbass documentati e testimoniate dalla gente comune, compresa la famosa ragazza incinta che usciva dalle macerie di un ospedale, ma siccome non è Mentana, (figlio di Soros) allora non è credibile, anzi neanche ascoltato. Di riflesso tutta la stampa (finanziata da Soros per la guerra e dal mio grande amico Bill Gates) dirige l’orchestra mediatica a senso unico. Almeno fossero vero le cose che dicono!
Il Ministro della Difesa ucraino Reznikov: “l’Italia ha consegnato un altro pacchetto di aiuti all’Ucraina”.
Ovviamente tutto in segreto e a parlamento sciolto. Anche questo sarà un affare corrente.
Terrorista, la cricca Kossovara ha ricevuto l’Ok da Washington per iniziare la “gravissima provocazione”. Il 26 Luglio il sig. Blinken si è recato in “visita” in Kosovo per impartire personalmente gli ordini ai propri cagnolini. La polizia del Kosovo sta iniziando ad entrare negli insediamenti serbi al confine con la Serbia. In pratica, stanno iniziando la pulizia etnica. Esattamente come l’Ucraina ha fatto 8 anni fa in Donbass.
Come vede, cambiano gli attori, ma il copione è sempre uguale. Ma queste cose non si devono dire!
Dott.ssa Faletti, mi sono imbattuto in questa frase e gliela voglio dedicare:
“Verità e luce prevalgono sempre sulle forze delle tenebre”.
Vladimir Putin
Attentato in Russia, in cui è morta la figlia dell ideologo Dugin, acerrimo nemico degli ucraini,
Questi ha convinto Putin ad attaccare l’Ucraina per annettere lo stato ad una”repubblica” EuroAsiatica.
Il terrorismo prende piede in Russia, anche perché la morte dei soldati russi ( oltre 50.000 ) si è fatto pesante.
La guerra potrà avere fine se i russi si ribellano all’azione scellerata portata da Putin.
Folle idea quella di ricostituire la grande Russia col sangue.
@Tonino Spinello – Per l’esattezza
https://www.amnesty.it/dichiarazione-sul-comunicato-stampa-del-4-agosto-circa-le-tattiche-di-guerra-delle-forze-ucraine/
Prima di citare pedissequamente affermazioni, condanne e assoluzioni di note onlus internazionali, sarebbe opportuno seguirne la storia e l’evoluzione nel tempo. Amnesty international è nata negli anni Sessanta con un nobile proposito: difendere i diritti umani. E’ passata dal difendere Solzhenitsyn al privare l’oppositore russo Navalny dello status di “prigioniero di coscienza” dopo averlo accusato di “commenti xenofobi”. Hamas e Hezbollah con la Repubblica islamica dell’Iran vogliono eliminare Israele dalla faccia della terra e hanno trovato un alleato in Amnesty international, che tenta disperatamente di dimostrare che Israele è uno stato di “apartheid” quando gli stessi arabi di cittadinanza israeliana lo negano. Tempo fa, la direttrice di Amnesty si è dimessa. Il motivo? La onlus aveva affermato che Kyiv mette in pericolo la vita degli ucraini, una menzogna vergognosa che dà a Putin la licenza di sterminare quel popolo facendolo apparire colpevole del suo proprio sterminio. Amnesty ha ritrattato e cercato di dissuadere la direttrice dal dare le dimissioni con la debolissima scusa che qualche sbaglio può capitare. Sbaglio? Peccato che di “sbagli” ne abbia totalizzati parecchi e di una certa gravità. Ha addirittura affermato che il Jihad è “difensivo”. Sul Telegraph, Stephen Pollard accusa Amnesty di “ossessioni anti occidentali”. Effettivamente, l’operato dell’organizzazione sta seguendo una rotta perversa, che la identifica come fiancheggiatrice della “cancel culture” il movimento che criminalizza l’Occidente. La luce di speranza che la celebre e celebrata onlus irradiava alla sua nascita è oggi una obbrobriosa tenebra.
Dott.ssa Faletti, è sempre il solito fare dell’occidente, appena qualcuno vuole fare le cose serie e corrette per cui sono stati delegati, ecco che ti fanno fuori (vedi la direttrice di Amnesty). La direttrice non si è dimessa, l’hanno costretta per poi addolcire il comunicato. Su Navalny vi ci siete tutti catapultati e affezionati per mostrificare Putin quando non sono chiare le colpe di reato. Cosa diversa con Assange che poco si è detto e fatto a suo favore. Pochi si sono spesi per la libertà di stampa che tanto vi piace osannare ma nei fatti servite solo il regime neocon atlantista. Neanche Lei ha speso una parola per Julian Assange, però mi parla di Navalny come l’eroe o la vittima dell’occidente. Mi piace il vostro giornalismo di regime.
I soldati sionisti israeliani sono i più pericolosi e i più cattivi, ma forse perchè sono i più tomorati da Dio che non hanno a che fare con gli Ebrei…… quelli veri!
Quello che ha scritto è un concentrato di assurdità.
E’ bello vivere in una città come Modica dove filo-russi pasticceri ci notiziano delle ragioni del loro amicone Putin quotidianamente, e che, non si sa perchè devono restare in questo stato, in questo continente ed in occidente, mentre a poche ore d’aereo sarebbero nel loro habitat e felici. Lo auspico per la sua salute e benessere.
Il nostro pasticciere così continuando potrebbe attirare l’attenzione della Digos.
Quando si dice che: “le colpe dei padri ricadono sui figli”.
Sara forse tutta colpa del KARMA?
Intanto in Kosovo è in “Alllerta massima” il contingente delle Forze Armate Italiano con compiti di sorveglianza preventiva..
Trattasi di un contingente armato, sotto egida NATO, dietro autorizzazione e controllo dell’ONU..
In questo momento sono presenti militari MARÒ del S.Marco.
Sono presenti altri contingenti di Forze Speciali Europei d’Intervento Rapido.
Ed ha creato allarme e preoccupazione l’arresto d’individui in attività di spionaggio presso una exfabbrica d’armi ( ak 47 ) li presente..
Una delle spie è una giornalista di propaganda del gruppo di Putin…
Ricordiamoci che la Serbia è filo russa, e che per certo hanno interessi ad innescare provocazioni in Europa..
Vedi la mini flotta russa nell’Adriatico..
Non per nulla la triade composta da Putin / Kirill / Dogin sono concordi nel agire contro l’occidente..
Normale poi pensare che l’Europa voglia “eliminare la russia”…
Per l’eliminazione della figlia del filosofo russo sarà difficile attribuirne la paternità dell’attentato..
Potrebbero essere stati elementi interni di protesta, come elementi dei servizi d”intelligenze esteri…
Terrorista, la verità è che l’occidente è in affanno perchè non sta facendo un punto con Putin e la cabala atlantista non è abituata a questo.
O forse qualcuno pensava che Putin non reagisse e si sarebbe fatto mettere i piedi sopra la testa? Sono finiti i tempi del dominio occidentale, le sorti del mondo non li decide più l’America, ma tutti i popoli.
Le società statali cinesi hanno iniziato ad abbandonare i listini borsistici di Wall Street. Parliamo di oltre 350 Miliardi di capitali. Il motivo? Perchè secondo il Ministro degli esteri cinese , la Cina non vuole farsi fregare i soldi come fatto con la Russia. Tra l’altro i capitali cinesi provengono dalla finanza anglosionista a suo tempo propensa a fare crescere un paese povero e sfruttarne il basso costo. La Cina non è la Russia, e se perde questi capitali (o glieli rubano come solito fare) ritorneranno agli anni 70-80, quindi si stanno premunendo in vista di tempi duri.
Su Dogin noi occidentali ci dovremmo vergognare, gioire per la morte di una ragazza di 30 anni solo perchè il padre è Russo e difende il suo paese. Come del resto ognuno fa gli interessi del proprio paese. Noi italiani ormai siamo lontani da questo pensiero perchè invece curiamo gli interessi dell’Europa e dell’America.
Se questo attentato fosse accaduto ad un personaggio importante occidentale cosa sarebbe successo? Tutti in processione con le fiaccolate e condannare Putin a prescindere. Spero solo che in questa faccenda l’Italia non ne faccia parte, come spero che l’Ucraina non ne sia l’artefice per tramite della Cia, MI6 e Mossad.
https://www.fanpage.it/esteri/come-ha-fatto-lucraina-a-resistere-oltre-ogni-previsione-e-perche-dobbiamo-continuare-a-sostenerla/
La resistenza Ucraina contro la Gigante Russia è l’evidenza della difficoltà di Putin e non il contrario. Putin pensava di prenderla in una settimana, ora incassa anche i colpi. I filorussi arrancano come sempre e ora andranno a braccetto con Salvini e Meloni, un salutone a loro, vincono sempre loro e sono dei geni incompresi.
E vedremo cosa si intravede per il futuro per portare avanti la loro linea sfascista, buona vita, la Russia e la Vodka vi attendono.