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Il Regno Unito approva estradizione J. Assange negli Stati Uniti

Tempo di lettura: 2 minuti

Si mette male per Julian Assange dopo l’annuncio del tribunale del Regno Unito di concedere l’estradizione al fondatore di Wikileaks. Giunta la notizia l’organizzazione mediatica ha assicurato che presenterà ricorso all’Alta Corte di Londra contro la decisione di estradare Julian Assange negli Stati Uniti. “E’ un giorno buio per la libertà di stampa e per la democrazia britannica. Oltre a garantire che la decisione presa verrà impugnata, in una dichiarazione l’Organizzazione ha affermato: “Combatteremo e urleremo più forte per le strade, ci organizzeremo e faremo conoscere a tutti la storia di Julian”. Il fondatore di Wikileaks è accusato di aver diffuso documenti riservati, mentre in realtà è perseguitato per aver reso pubblici presunti crimini contro i civili commessi dalle truppe durante le guerre in Iraq e Afghanistan. Il ministro dell’Interno britannico Priti Patel ha firmato l’ordine di estradizione, concedendo alla difesa di Assange 15 giorni per presentare ricorso. Il Ministero dell’Interno ha affermato che “i tribunali del Regno Unito non hanno ritenuto che sarebbe stato oppressivo, ingiusto o un abuso dei diritti umani processare ed estradare il signor Assange”.  Secondo le accuse  presentate contro di lui dalla Procura degli Stati Uniti, Assange può rischiare fino a 175 anni di carcere.

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3 commenti su “Il Regno Unito approva estradizione J. Assange negli Stati Uniti”

  1. Questo era già scontato e previsto essendo in un paese democratico liberale. Se Assange (come detto in altre occasioni), avesse tirato fuori i crimini e le violenze dei russi anzichè degli americani, oggi sarebbe il simbolo del giornalismo mondiale!
    Invece la notizia passa veloce, con poche parole e senza entrare nel merito dei fatti o approfondimenti, specie se trattasi di un collega che ha lottato per la libertà d’informazione.
    I tanti colleghi giornalisti autorevoli, viziati e coccolati a suon di dollari, non si sognano nemmeno di montare una protesta come quella per la pace o per l’ambiente tanto prezioso alla Tumberg.
    Perdonatemi, ora però mi sono rotto con tutto questo perbenismo occidentale che dobbiamo per forza credere alle loro menzogne e senza porsi domande. Mi rifiuto di credere a questo rigurgido democratico o come lo volete chiamare.
    Assange invece di paladino per la libertà di stampa, diventerà un monito per i tanti giornalisti che vorrebbero fare il loro lavoro onestamente e deondologicamente.
    In pratica una dimostrazione degli illuminati globalisti che nessuno si può contrapporre al potere assoluto. Ma fra non molto, pagheranno anche per questo!

  2. Melenchon pochi giorni fa ha dichiarato che se vinceva le elezioni chiedeva la cittadinanza francese per Julian Assange e non farlo estradare in America. Chissà ora se con la Le Pen manterrà la sua promessa…..

  3. Se Assange avesse tirato fuori i crimini e le violenze dei russi anzichè degli americani, oggi sarebbe un giornalista morto, come tanti altri giornalisti russi. Ma che glielo dico a fare, boooh.

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