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Ragusa, “Consorzio di bonifica “. Flai Cgil: “Non c’è salvezza”

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Non c’è salvezza per il Consorzio di bonifica di Ragusa. Cambiano i direttori, ma le problematiche restano sempre lì, irrisolte, con l’aggiunta che si aggravano sempre di più. Da quando, quale direttore,  si è insediato  Barbagallo  l’impressione che si ha è quella che nulla sia cambiato. E, purtroppo, altro non si verificano che criticità su criticità, difficoltà su difficoltà e totale assenza di chi tutte queste problematiche dovrebbe governare. 

Lo denuncia Salvatore Terranova (foto), Segretario Generale della Flai Cgil Ragusa, secondo cui l’ente vive sulla delega del governo consortile affidata ai vari responsabili di settore e di sede, senza la presenza del direttore, che è la figura istituzionale che dovrebbe intercettare le difficoltà e indirizzarle verso la soluzione. La Direzione dovrebbe avviare l’indirizzo e la programmazione dei servizi consortili che hanno una importanza fondamentale per l’agricoltura. Invece assistiamo ad una vita parallela, dentro il consorzio, portata avanti da chi non ha nulla a che vedere con le predette attività necessarie. Dove da tempo hanno assunto un ruolo, spesso sostitutivo, quadri intermedi, i cui risultati sono sotto gli oggi di tutti. 

“In questi anni – sottolinea il sindacalista modicano – abbiamo posto come obiettivo indifferibile la necessità di una seria organizzazione intanto amministrativa dell’ente, una rimodulazione dei servizi e una migliore collocazione dei lavoratori dentro le diverse realtà periferiche, sempre allo scopo di fare assumere a detto ente il ruolo che gli spetta. Ma invano, dalla Regione siciliana, a partire dall’Assesorato all’Agricoltura al Commissario straordinario del Consorzio sud-orientale al Direttore generale, abbiamo ricevuto il totale silenzio, come se affetta da grave acusia che non la mette nelle condizioni di sentire né il dramma che oggi rappresenta il consorzio né le gravi difficoltà del mondo dell’agricoltura né le  tragedie umane e familiari dei dipendenti.

I servizi lasciamo molto a desiderare per la incapacità di saperli bene organizzare, facendo spesso ricadere la responsabilità dei disservizi o della loro mancata erogazione ai dipendenti, quest’ultimi spesso incolpevoli, per non dire vittime di una gestione inadeguata. Dipendenti che peraltro non percepiscono gli stipendi, con diverse mensilità in arretrato, e dove sembra prevalere una enclave di privilegiati e di altri invece discriminati.

Nessuno pare abbia interesse a rimettere in sesto questo consorzio! Eppure esso sarebbe un grande volano di sviluppo, sarebbe uno strumento di salvaguardia idrogeologica del territorio e occasione di recupero di intere zone rurali da decenni abbandonate,  sarebbe un potenziale impulso di valorizzazione turistica del nostro mondo rurale e paesaggistico. Queste sono le finalità cui vuole e intende tendere la nostra azione, per la quale condizione preliminare non può che essere  la costruttiva attenzione delle istituzioni pubbliche, dalla Regione ai Comuni, e la predisposizione di un assetto politico-gestionale all’altezza di un piano strategico dei consorzi, che purtroppo la Regione Siciliana stenta ad elaborare. In particolare, la Regione ogni anno destina sempre meno risorse ai consorzi, motivo questo che crea tante difficoltà di programmazione e di progettazione degli interventi indispensabili.

Il consorzio è e resta, purtroppo, in mano a qualche individualità sindacale che ricorre alla deformazione della reale situazione consortile, incurante che a farne le spese sono i dipendenti e gli utenti. Il tutto a beneficio di uno status quo, fondato su privilegi, difficile da rimuovere – conclude Terranova – , e che ha raggiunto livelli intollerabili e devastanti per l’economia dell’Ente, afflitto da contenziosi messi in atto dagli stessi soggetti che oggi hanno l’ardire di criticare comportamenti e cambiamenti. 

Da parte nostra auspichiamo che le diverse centinaia di lavoratori siano promotrici di interventi tali da spazzare via tutte le incrostazioni di oltre vent’anni di mala gestione”.  

 

 

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