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Ragusa in Movimento. Guerra e pandemia, cambiano scenari turismo

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“Tra venti di guerra, emergenza pandemica che, purtroppo, non è cessata, e tutto il resto, anche quest’anno la città di Ragusa dovrà cercare di prepararsi alla stagione turistica. L’auspicio, naturalmente, è che le emergenze possano chiudersi e che il fluire della vita riprenda regolarmente più o meno come eravamo abituati prima che accadesse tutto questo. Accanto a ciò, però, non possiamo fare a meno di considerare che occorra dare risposte a un settore, quello turistico, che già da due anni soffre in maniera evidente per la carenza di flussi e che deve, adesso, a tutti i costi puntare su una ripartenza per evitare di rimanere definitivamente appiedato il che vorrebbe dire anche la chiusura di alcune attività una volta per tutte”. E’ quanto rileva il presidente dell’associazione politico culturale Ragusa in Movimento, Mario Chiavola, che si chiede: “L’amministrazione comunale come si sta preparando a fronteggiare le nuove difficoltà del momento? Perché non ci si attiva per creare un piano di massima teso a coinvolgere tutti gli operatori del settore magari predisponendo un incontro con le associazioni di categoria, con gli operatori e con tutte le parti interessate allo scopo di sentire dalla loro viva voce quali sono le esigenze? Sia Ibla che Marina, ma anche il centro storico superiore della nostra città, dovranno farsi trovare pronti. Soprattutto, pronti per quello che si preannuncia uno scenario turistico, fermo restando che l’attuale situazione non peggiori, come ci auguriamo tutti, profondamente mutato. E’ chiaro che ci vorrà la massima determinazione di cui tutte le parti in causa sono profondamente capaci per garantire a queste attività la piena resilienza. Non possiamo lasciare che tutto vada a finire così, nel dimenticatoio, e soprattutto non possiamo lasciare che l’amministrazione comunale non si senta ben disposta a intervenire nel contesto di un percorso che, secondo noi, va studiato con la massima attenzione. Tutto ciò per evitare che tornino a registrarsi problemi che, in corso d’opera, impediscano agli operatori del settore di sfruttare al massimo le poche potenzialità del momento, alla luce di tutte le limitazioni del caso che, lo ribadisco, speriamo possano essere superate in via definitiva”.

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