In Spagna, è entrata in vigore la normativa che porta con sé il preambolo della Legge sulla protezione degli animali, che riconosce cani e gatti esseri viventi dotati di sensibilità. La normativa prevede che si dovrà tener conto del loro benessere anche in caso di separazione o divorzio e aspira a controllare più e meglio tutta la popolazione animale. Contempla inoltre il veto della fauna selvatica nei circhi e lo stop alla vendita di animali da compagnia con l’esposizione nelle vetrine dei negozi. La nuova legge sarà promulgata entro l’estate per poi entrare in vigore nel 2023. Cambiamenti che fanno seguito a una triplice riforma approvata definitivamente dal Parlamento il 2 dicembre 2021. Un’iniziativa promossa dall’Osservatorio Giustizia e Difesa Animale, che nel 2015 ha raccolto più di 500.000 firme affinché gli animali potessero essere “deoggettivati”. Inoltre, i possessori di animali, dovranno prestare attenzione al loro benessere e protezione, evitando il maltrattamento, l’abbandono, e atti di crudeltà che possono condurre alla morte dell’animale. La nuova Legge, oltre a migliorare la registrazione statale degli animali da compagnia, prevede l’ elenco degli Enti protezione animali, degli allevatori, dei centri zoologici e dei professionisti dell’addestramento. Un’altra novità arriva dalla normativa sui cani finora definiti “potenzialmente pericolosi”, la cui minaccia sarà determinata dal comportamento, non dalla razza. Per evitare danni ambientali da specie invasive, il testo prevede anche il divieto di allevamento di animali non autoctoni, come il visone americano. Nel frattempo però “matar en las corridas de toros” continuerà ad essere considerato elemento di folclore e divertimento nelle arene di Spagna. Sferzante all’Angelus Papa Bergoglio parlando del crollo demografico, in cui ha esortato le famiglie ad adottare bambini orfani e non animali da compagnia. “Eh sì, cani e gatti occupano il posto dei figli”, ha detto.