
Con una deliberazione approvata oggi, l’amministrazione comunale di Modica ha adottato la ricognizione delle società partecipate.
“Abbate e la sua giunta, però, non inseriscono nell’elenco delle partecipazioni le due nuove società costituite per il trasferimento delle attività della Spm – fa rilevare Vito D’Antona di Sinistra Italiana – . Ad ottobre del 2019, infatti, la maggioranza che sostiene Abbate, in tutta fretta, con un parere dubbioso del Collegio dei Revisori dei Conti e in assenza di una preliminare interlocuzione con le rappresentanze sindacali dei lavoratori, respingendo le legittime proteste dei consiglieri di minoranza sulla ristrettezza dei tempi a disposizione, approvò la costituzione di altre due società partecipate rispettivamente al 100% e al 90%, con lo scopo di trasferire le attività della Spm.
Tra il mese di settembre e il mese di dicembre 2020 le due società vengono formalmente costituite con la sottoscrizione del capitale sociale; a marzo di quest’anno il Consiglio Comunale approva l’autorizzazione alla cessione dei rami di attività della Spm a favore delle due nuove società.
A distanza di oltre due anni tutto è rimasto come prima.
Abbate – aggiunge l’ex consigliere comunale – spieghi perché non sono state inserite nella deliberazione di ricognizione le due nuove società pienamente costituite, come intende saldare il debito colossale verso la Multiservizi e la Spm, che al 31 dicembre 2019 era di 7.786.948,00 euro, perché le società non hanno ancora approvato, dopo un anno, il bilancio del 2020 e perché non viene fornito sistematicamente ai Revisori dei Conti il documento annuale di verifica di debiti e crediti tra il Comune e le società, come prescrive la legge.
Anche nel delicato settore della gestione delle partecipate l’approssimazione la fa da padrona”.