I militanti del Partito Comunista cileno, si sono radunati alla vigilia di Natale, davanti al mausoleo della loro leader storica Gladys Marin, dopo che il 17 dicembre scorso, un giorno prima del voto al ballottaggio tra Gabriel Boric (sinistra) e Jose Antonio Kast (destra) era stato vandalizzato e appesi striscioni in cui la stessa Gladys Marin, invitava i cileni a sostenere al ballottaggio l’estrema destra al motto: vota il 2, vota Kast. Dopo la sistemazione della tomba che si trova nel cimitero della capitale Santiago, è seguita una cerimonia, in cui il presidente del partito comunista cileno, Guillermo Teillier, ha dichiarato che “il Partito comunista non permetterà più che le figure dei suoi eroi vengano macchiate in questo modo”. Ha aggiunto: “li avremo sempre nei nostri cuori, nelle nostre coscienze e nella forza che abbiamo per continuare a combattere, e come ripeteva sempre Gladys, mille volte vinceremo”. All’evento hanno partecipato familiari di Marin, deputati, consiglieri, membri del PC, Gioventù Comunista e altre organizzazioni. In un messaggio, l’organizzazione ha dichiarato: “Questo rende evidente la disperazione della destra e il loro anticomunismo aggressivo e intollerante, che hanno usato per realizzare il colpo di stato (settembre 1973) e con l’intento di spaventare i cileni”. Questa volta, dopo quasi 50 anni con Gabriel Boric, ce l’hanno finalmente fatta, e stentano a rendersene conto. Ma non sarà facile, il paese è spaccato in due.
- 1 Dicembre 2024 -