
“Excusatio non petita, accusatio manifesta. Un semplice atto tecnico, il reitero dei vincoli per l’area destinata al parcheggio di Ibla in via Discesa Peschiera, che avremmo potuto evadere sì e no in cinque minuti di seduta consiliare, si è invece trasformato, per precisa scelta dell’assessore comunale ai Lavori pubblici Giuffrida, nella madre di tutte le guerre, aizzando politicamente le fazioni in aula e innescando una polemica che secondo noi nasconde una verità diversa da quella che ci è stata raccontata”.
E’ la riflessione del capogruppo dei Cinque Stelle al Consiglio comunale di Ragusa Sergio Firrincieli, dopo che l’atto è stato discusso in commissione e poi esitato all’unanimità proprio in seno al civico consesso. “E non poteva essere altrimenti – sottolinea l’esponente pentastellato – perché stiamo parlando di un’opera che qualsiasi amministrazione deve all’antica città, un’opera cruciale per i residenti, per gli operatori commerciali e non è un caso che le varie Giunte municipali si siano adoperate per portarne avanti l’iter. Così non è, invece, per l’assessore Giuffrida che, a parte averci raccontato di tutta un serie di vicissitudini che, dal loro insediamento, si sarebbero succedute da tre anni e mezzo a questa parte, con rimbalzi per le competenze su chi dovesse, tra Regione e Comune, rilasciare la Vas, quindi l’emergenza sanitaria e tutto il resto, si è lasciato andare a una serie di attacchi alla precedente amministrazione che, in sincerità, qualche dubbio ce l’hanno fatto venire”.
“Ecco perché – continua Firrincieli – quando ha detto che essendo scaduti i vincoli nel 2018 e che niente fece la Giunta Piccitto per rimediare, siamo andati a scartabellare tra i documenti ufficiali e abbiamo trovato una delibera di Giunta che lo smentisce categoricamente. Parliamo dell’atto amministrativo, siglato dalla Giunta Piccitto, dell’8 marzo 2018 in cui si dimostra che nel gennaio di quello stesso anno non si avevano ancora i pareri dell’area boschiva e del vincolo archeologico, senza cui non si poteva dichiarare l’opera di pubblica utilità. Iter bloccato almeno sino al 22 febbraio del 2018 quando, invece, i suddetti pareri arrivarono. E, quindi, la delibera dell’8 marzo dà, di fatto, il via all’iter del parcheggio in questione. Poi ci fu la campagna elettorale che non ha pregiudicato alcunché fatto salvo quello che ci ha raccontato l’assessore. Certo, sembra strano come, tra tutti gli atti raccolti in maniera cronologica per la definizione della pratica, manchi proprio questa delibera che si sarebbe potuta reperire facilmente, così come abbiamo fatto noi”.
“Ecco perché – prosegue ancora il capogruppo – mettiamo in dubbio tutto quello che ci è stato detto e pensiamo che si tratti semplicemente di scuse, da parte della Giunta Cassì, per giustificare le proprie mancanze. Tutto ciò per fare politica, per captare la benevolenza dei cittadini, non dimenticando che l’intero esecutivo cittadino è già in campagna elettorale. Tra l’altro, il dirigente ci ha informato che ci vorranno almeno dieci mesi affinché il bando possa andare in gara. Significa che per questo mandato, l’attuale Giunta non potrà vedere la posa della prima pietra. E mentre Giuffrida, che forse aveva promesso troppo a questa amministrazione sul parcheggio in questione quando invece si ritroverà con un pugno di mosche in mano, distribuisce colpe a destra e manca, si sottrae, di fatto, dall’attribuirsi qualsiasi responsabilità, quando, invece, è lui, secondo noi, il principale responsabile di tutti questi ritardi”.
Anche il consigliere Antonio Tringali commenta questa vicenda. “Più che altro mi soffermerei – dice – sulle performance di questa amministrazione che, quando si era presentata alla città, aveva lasciato presagire chissà che cosa, chissà quale cambiamento di passo rispetto alla precedente Giunta che, come sempre più i fatti testimoniano, si era fatta trovare puntuale come in questa circostanza è facilmente dimostrabile. Vorremmo comprendere come mai il documento di cui parla Firrincieli non sia stato preso in considerazione e perché ci sono state raccontate delle inesattezze in aula, oltre a bugie alla città, allo scopo di spostare su altri le proprie responsabilità e per nascondere le proprie inefficienze. Riteniamo che questo non sia un buon modo di procedere”.