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Confcooperative Ragusa sui trent’anni della legge 381 del 1991

"Le coop sociali si prendono cura del 12% della popolazione locale"
Tempo di lettura: 2 minuti

Anche la sede territoriale di Ragusa di Confcooperative Sicilia celebra, in questi giorni, i trent’anni dall’entrata in vigore della legge 381/1991 che ha introdotto nel nostro ordinamento la disciplina delle cooperative sociali. “Cooperative che, pure nel nostro ambito provinciale – chiarisce il presidente di Confcooperative Ragusa, Gianni Gulino – si prendono cura del 12% della popolazione, rappresentando di fatto la spina dorsale del welfare locale. Sono state portatrici di un nuovo paradigma culturale ed economico ed è grazie a questo percorso se con le cooperative sociali il welfare si è fatto impresa, puntando soprattutto su donne e giovani”.
Gulino volge lo sguardo oltre e sottolinea che, con il Pnrr, adesso, “sarà possibile vivere un momento cruciale, probabilmente fondante, di una rinnovata politica di welfare incentrata sui servizi sociali territoriali e sulla sua programmazione di medio periodo. Chiediamo agli enti locali presenti nella nostra area di investire di più sui servizi sociali territoriali riducendo fortemente i trasferimenti monetari e rafforzando i servizi, assicurando diritti esigibili e quindi strutturando livelli essenziali”.
Confcooperative ha voluto celebrare non tanto una ricorrenza quanto la necessità di testimoniare un ruolo e valore della cooperazione sociale nel presente, ma soprattutto per proiettarla e ancorarla saldamente nel futuro. Qualche numero? Il 57% degli addetti nelle cooperative sociali è anche socio della cooperativa in cui presta lavoro. Il 43% delle cooperative sociali attive è a guida femminile. Una cooperativa sociale su 5 ha un presidente under 40. E, ancora, una cooperativa sociale su 4 è attiva da più di 20 anni. Inoltre, nel 2020 il 61% di queste cooperative ha formato il personale su tematiche legate all’innovazione. Il 79% ha effettuato investimenti connessi all’aggiornamento, sostituzione, integrazione dei dispositivi informatici. Il 32% ha investito nella sicurezza informatica, il 24% in sistemi gestionali evoluti. Il 17% ha promosso investimenti nel digital marketing. Nel 2020, inoltre, più di 7 cooperative sociali su 10 hanno intrapreso almeno un’iniziativa riconducibile ad alcune delle principali tematiche dello sviluppo sostenibile. Infine, il 10% ha scelto di promuovere l’eco-innovazione e di investire in tecnologie rispettose dell’ambiente. “Numeri che dicono molto – conclude Gulino – ed ecco perché sosteniamo che non può esserci una transizione sostenibile e giusta senza una cooperazione sociale forte e capace di innovarsi. Noi siamo pronti a fare la nostra parte”.

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