
Non si deve necessariamente essere animalisti per capire che il circo con lo sfruttamento di animali selvatici è un affronto alla natura. Nell’anno in cui l’Italia ha ospitato il G20, dove i maggiori Stati hanno affrontati temi riguardo i cambiamenti climatici che coinvolgono gli errori e il comportamento irrispettoso dell’uomo nei confronti del pianeta e della natura, il circo con animali selvatici sembra essere uno spettacolo normale, corretto e da far vedere ai bambini, che continua il suo tour indisturbato in molte città italiane, tra cui anche a Modica. L’amministrazione modicana coadiuvata dal sindaco Abbate era riuscita in un primo tempo a vietare il circo con animali in città, ma come da previsione le famiglie circensi sono riuscite a trovare il modo per campeggiare con la propria struttura in aree private che non rientrano nelle competenze della pubblica amministrazione. Secondo alcune stime ci sono circa 2.000 animali detenuti in poco più di 100 circhi italiani. Gli animali vengono ridicolizzati, vestiti e truccati spesso con la forza e stressati poiché gli viene imposto di fare esibizioni in contrasto con la loro natura. Elefanti, tigri, leoni e molte altre specie anche in via d’estinzione vengono tenute in gabbia e trasportate da una città ad un’altra come fossero oggetti, negandogli la libertà. Non viene considerato il fatto che tutti gli esseri sono senzienti e quindi anche essi hanno interesse a non soffrire e a rimanere in vita liberamente. Molte persone lottano contro il circo “che sanguina” ma sembra ancora lontana l’idea di abolire totalmente questo tipo di attività, poiché fin quando non avverrà una vera sensibilizzazione dell’argomento le famiglie continueranno a portare i figli a guardare questi spettacoli disumani, e di conseguenza i circhi non avranno motivo di cambiare modalità e lasciare queste splendide creature libere di vivere nei propri habitat.
Esiste un circo dove non esistono fruste o orsi che saltellano in gonnellino, dove non ci sono scimmie che pedalano in bicicletta o leoni costretti ad attraversare cerchi di fuoco, ma dove tutti gli esseri viventi sono liberi di affrontare la loro vita senza dover vedere ogni giorno una vecchia gabbia arrugginita che delinea un’area di neanche 4 metri. <<Il circo con animali non è educativo e crea degli adulti capaci di atteggiamenti non utili verso quella transizione ecologica necessaria, capace di rimetterci in connessione con il pianeta.>> ha commentato Isabella Pratesi, responsabile del settore conservazione del WWF Italia, in un’intervista rilasciata per la rivista Vanity. La storia del circo in Italia risale ai tempi dell’antica Roma, racconta quindi anche una parte della nostra cultura ma deve racchiudere spettacoli che implementino le qualità dell’uomo e non distruggano quelle di esseri viventi indifesi.