Le criticità presenti nel Pronto Soccorso dell’Ospedale Maggiore di Modica e le attuali carenze rilevate in alcuni reparti dello stesso nosocomio sono state al centro dell’agenda dei lavori di una riunione della delegazione CGIL del comprensorio Modica – Scicli-Ispica e Pozzallo.
Dopo un ampio e articolato dibattito la delegazione sindacale è giunta alla determinazione di voler investire della problematica la cittadinanza al fine di aprire una vertenza che permetta di affrontare e risolvere i vari problemi che sono oggetto di malcontento e di rimostranze da parte dei cittadini.
A questo scopo la CGIL intende promuovere una assemblea pubblica dove è prevista la partecipazione della Direzione Generale dell’ASP di Ragusa.
Alla riunione erano presenti la responsabile della Camera del Lavoro di Scicli, Graziana Stracquadanio, il responsabile della Camera del Lavoro di Modica, Salvatore Terranova, il responsabile del Dipartimento Sanità CGIL Provinciale, Salvatore Schembari, il Segretario Provinciale FP CGIL Sanità, Duilio Assennato, e il responsabile di Distretto SPI CGIL, Piero Pisana.

3 commenti su “Cgil: “Criticità al Pronto Soccorso del “Maggiore” di Modica””
Zrro commenti. Un tale comprensorio e nessuno pipitia. Q
Continuo.si parla di turismo. Ma quella del pronto soccorso è un atabico servizio a rilento..infartuati..lasciato morire seduto in attesa..il Pessimismo criticato è causato da situazioni di interesse pubblico do Modica è capitale..un commetciante modica tre volte rimandato x un infezione al piede a Vittoria é stato obbligato a curarsi..
Ammazzaaaa!! Solo adesso si accorgono? Le sei ore di fila, con un solo medico, è un solo infermiere a svolgere tutta quella mole di lavoro. Oppure vi racconto questa, dopo ore di fila, si aprono le porte, e si viene scavalcati da immigrati appena sbarcati…. (questa storia dedicata a chi dice che il non vaccinato deve pagarsi le cure). La devono smettere con i tagli alla Sanità! Chi governa metta mano ai loro privilegi…. Pagati anche dopo la morte, oppure ai loro mega stipendi. Ci sono tanti giovani costretti ad andare all’estero per lavorare.