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Ragusa, parcheggio Canalotti. I residenti passano a vie legali

Tempo di lettura: 2 minuti

I proprietari dell’area del parcheggio cosiddetto Canalotti di cui nei giorni scorsi si è innescata una polemica tra Legambiente e il sindaco di Ragusa hanno dato mandato all’Avv. Francesco Stornello (foto) per impugnare avanti al Giudice Amministrativo gli atti adottati dal Comune in loro danno, che oggi il TAR Sicilia, Sezione di Catania, ha sospeso con decreto cautelare urgente gli atti con i quali il Comune di Ragusa, dopo avere autorizzato la realizzazione a Punta Braccetto del parcheggio in questione e di un’area a verde, ha prima effettuato una valutazione di incidenza ambientale (VINCA) clamorosamente errata e poi ha annullato illegittimamente il titolo edilizio.

“Si tratta certamente di un primo passo, ma la decisione di oggi conforta la bontà delle ragioni dei miei assistiti”, dichiara  l’Avv. Stornello, “e limita in qualche modo i gravissimi danni che già essi hanno patito dagli atti illegittimi del Comune e dei quali l’Amministrazione è responsabile”.

“In ogni caso, a fronte delle dichiarazioni che si susseguono sulla stampa e sui social è opportuno chiarire la situazione” dichiara il legale: “il parcheggio è stato regolarmente autorizzato sia dal Comune di Ragusa che dalla Soprintendenza. Esso, pertanto, non è abusivo e chi afferma il contrario se ne assume ogni conseguente responsabilità”.

Ciò premesso, prosegue l’Avv. Stornello, “l’area oggetto dell’intervento non solo è stata destinata a parcheggio sia nel PRG vigente che in quello futuro proprio dal Comune di Ragusa, ma Esso stesso l’ha pure utilizzata come tale per oltre dieci anni. Inoltre, l’area non è soggetta a vincoli ambientali, in quanto è esterna e distante dal Sito di Interesse Comunitario, ed insiste in una zona talmente edificata ed urbanizzata che, ancora, il Comune di Ragusa ha realizzato lì una strada asfaltata. In tale contesto stupisce, quindi, che oggi l’Amministrazione attribuisca una incidenza ambientale negativa ad un intervento che non solo non ne ha, ma che Essa stessa ha previsto e realizzato per mettere giustamente fine alla sosta selvaggia a Punta Braccetto”.

“Quanto alla querelle tra il Sindaco e Legambiente, i miei assistiti si astengono da ogni commento”, conclude il difensore dei proprietari: “a maggior ragione dopo la decisione di oggi, essi sono sereni e confidano nella Magistratura”.

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