
Da oggi le città di Vittoria e Comiso sono in zona arancione. Significa limitazioni importanti per numerose attività commerciali. Italia Viva della provincia di Ragusa chiede al presidente della Regione di rivedere i termini dell’ordinanza in questione e di potere dare agli operatori del settore della ristorazione e dei pubblici esercizi la possibilità, almeno, di potere lavorare con i possessori di green pass. Tra l’altro, è opportuno precisare che chi possiede il pass in questione può uscire dai due comuni, usufruendo dei servizi ristorativi dei comuni limitrofi. “I ristoratori – chiarisce la coordinatrice provinciale del partito renziano, Marianna Buscema – sono stanchi di pagare per la superficialità e l’incompetenza di altri soggetti. Anche perché i locali hanno rispettato tutte le regole imposte dal governo, pertanto chiedono lo stesso rispetto per il loro lavoro. Non possiamo non ascoltare il grido di allarme di chi, ancora una volta, si vede penalizzato in maniera forte. Sollecitiamo, dunque, la deputazione dell’area iblea a intervenire, a farsi portavoce di queste esigenze. Noi lo faremo con i nostri deputati all’Ars che, anche se non sono della provincia di Ragusa, comunque cercheranno di portare avanti le esigenze del nostro territorio. Una cosa è certa. E cioè che questo ulteriore stop rischia di causare pesanti danni, in alcuni casi anche irreversibili, a numerose imprese del comparto. E questa è una responsabilità, visto che si gioca con il futuro di numerose famiglie, che nessuno si dovrebbe prendere”. Il componente del comitato nazionale di Italia Viva, il comisano Salvo Liuzzo, quindi a profonda conoscenza delle problematiche con cui l’intero settore in queste città si sta confrontando, aggiunge: “Bisogna introdurre, senza indugio, l’obbligo vaccinale. Le buone maniere, quando ci si ostina a non volere capire, non sono sufficienti. Riguardo ai criteri circa l’assegnazione dei colori, se il governo nazionale non avesse introdotto gli indicatori di occupazione ospedaliera, le città di Comiso e Vittoria sarebbero zona rossa già da almeno un mese. Quello che stiamo vivendo oggi è principalmente dovuto a nostre responsabilità. Solidarizzo con tutti gli amici che, ancora una volta, pagheranno a caro prezzo questa limitazione dell’attività che spero sia breve. Sono profondamente irritato per quello che stanno subendo: una mancanza di rispetto insopportabile”.