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Contributi centro storico di Modica. “Già lo aveva fatto Ragusa”

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Il sindaco di Modica, Ignazio Abbate, ha commentato l’approvazione in Consiglio Comunale della deliberazione sul regolamento dei contributi nel centro storico, definendolo “Un progetto unico nel suo genere destinato a fare scuola in tutta Italia”.

Vito D’Antona di Sinistra Italiana replica sostenendo che  tantissimi comuni, invece,  hanno adottato negli anni provvedimenti veri e ben più impegnativi del contributo di soli 3.500  euro destinati dalla sua amministrazione a chi investe nel centro storico.

“Senza volere andare lontano nel tempo – spiega D’Antona – quando a Modica già venti anni fa furono pensati contributi per la ristrutturazione delle case nel centro storico, per due anni di seguito il Comune di Ragusa, con un progetto denominato “Sto a Ragusa” erogava per ogni nuova attività economica che viene avviata nel suo centro storico un contributo fino ad 8.000  euro.

A questo proposito, invece, Abbate, al di fuori della propaganda preelettorale, annulli il provvedimento con il quale ha introdotto in questi giorni una nuova “tassa” proprio per i residenti del centro storico, costretti a pagare 600  euro l’anno per potere parcheggiare nelle aumentate zone blu, ed elimini un’altra inspiegabile tassa di 7.500 euro, introdotta nel 2017, a carico di chi vuole avviare una attività di somministrazione nel centro storico, provvedimenti contraddittori con quanto dichiarato con enfasi dal Sindaco e contrari ad incrementare le attività e la rivitalizzazione del centro storico.

La verità – conclude D’Antona – è che questi otto anni di amministrazione Abbate si è persa una occasione; denunciamo l’assenza totale di un impegnativo lavoro di recupero dei quartieri storici della città, di Modica Bassa e di Modica Alta, a favore di una politica intrisa unicamente di propaganda o di scelte avventate e scellerate, come la vicenda, ancora aperta, della sostituzione delle lampade nelle vie del centro storico.            Spetterà ai futuri amministratori comunali dotarsi di una solida programmazione per il recupero dei nostri bellissimi, ma abbandonati, centri storici”.

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