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Debutta a Modica Alta lo spettacolo “Inquieta y Andariega”

Opera musicale di Roberto Martinelli, metafora dell'operato di Santa Teresa d'Avila. La prima prima nazionale proprio a Modica
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Un mix di lirica, pop, jazz, popolare e modern, un concerto-spettacolo che coinvolge 19 elementi tra musicisti e cantanti. E’ “Inquieta y Andariega”, opera in musica dedicata a Santa Teresa d’Avila – “La più santa tra le donne e la più donna tra le sante”, come recita il sottotitolo – prodotta da Antonio Petralia per l’Associazione Musikante e da Giuseppe Truscia per la Cooperativa Olimpo debutta in prima nazionale giovedì 29 luglio alle ore 21 (ingresso gratuito) sul sagrato della Chiesa di San Giovanni Evangelista di Modica, grazie al patrocinio dell’Amministrazione comunale che ospita la chiesa più a Sud d’Italia intitolata alla mistica spagnola, e replica venerdì 30 luglio alle ore 21 all’anfiteatro Le Ciminiere di Catania per la rassegna “Ciminiere in Jazz” e sabato 31 luglio alle ore 21.30 alla Torre di Federico di Enna per il “Festival Stupor Mundi”.
L’opera, firmata dal musicista e compositore toscano Roberto Martinelli (docente all’Istituto superiore di Studi musicali Vincenzo Bellini di Catania), è stata pensata e realizzata come un grande caleidoscopio musicale dove una solida struttura, quasi operistica, incontra il singspiel, la cantata sacra, il musical, il Madrigale e il Mottetto. Alla sua realizzazione hanno collaborato la suora di clausura Chiara Zacchi e la poetessa Egizia Malatesta che hanno lavorato a una selezione di testi tratti proprio dalle opere teresiane: due donne, due figure femminili si sono confrontate con la storia ed il profilo della fondatrice dei Carmelitani Scalzi, interpretandone sia il messaggio mistico che umano, per renderne vivida la sua potenza comunicativa e farne riscoprire l’estrema attualità. “Inquieta y Andariega”, che vede la luce dopo una gestazione lunga sei anni, è stato concepito come un affresco musicale, la colonna sonora di un film mistico, quasi onirico, dove gli accostamenti stilistici evocano immagini, emozioni e ricordi dai quali scaturiscono altre immagini, più profonde e soggettive.
«La figura di Teresa, appunto Inquieta, è estremamente moderna. Era molto fantasiosa sin da bambina – spiega Roberto Martinelli – ma ha vissuto in un’epoca (la prima metà del 1500) in cui le donne vivevano una condizione di assoluta subordinazione, così ha canalizzato le sue energie nella religiosità, un mondo che però le ha anche suscitato molti dubbi tanto che decide di cambiarlo dall’interno, fondando un nuovo ordine… fosse vissuta oggi sarebbe certamente una manager. Teresa d’Avila è una donna che si è messa in discussione ed ha trovato il modo per esprimere la sua energia (rischiando persino la condanna dell’Inquisizione) attraverso la scrittura. La sua estasi, la transverberazione rappresentata anche dal Bernini, è riconosciuta essere un racconto erotico che secondo alcuni critici è uno dei passi più belli e importanti della letteratura di sempre. Trovo che la vera forza di Santa Teresa d’Avila sia stato credere con determinazione in un ideale, e lo dico da agnostico – conclude Martinelli -, seguire nonostante tutto la propria chiamata. La sua determinazione, passata tra mille tribolazioni, si è poi concretizzata in un percorso di perfezione. E’ difficile da spiegare, ma anche io in questi sei anni di lavoro su “Inquieta y Andariega” sento di aver seguito una chiamata, che però non so da dove mi sia arrivata».
In questo progetto musicale le più raffinate e contemporanee istanze della gestualità compositiva si stemperano e vengono messe al servizio di una profonda e sincera comunicazione, dove l’ideale astratto riesce a toccare le corde più profonde dell’emozione, facendo vivere un’esperienza vivificante sospesa tra pensiero, anima, cuore ed istinto. Così “Inquieta y Andariega” si fa strumento, metafora musicale dell’intero operato di Teresa d’Avila, che con la sua avventura umana e spirituale ha segnato la storia della Spagna e della spiritualità cattolica del XVI secolo, e della sua essenza. Il pubblico si troverà davanti a una sorta di libro musicale nel quale nasce e si sviluppa la storia di un vissuto profondamente vero e reale, e dove il rigore classico si unisce alla estemporaneità contemporanea.

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