La Regione Siciliana ha approvato la graduatoria definitiva di progetti per la tutela dell’ambiente e la promozione dell’uso delle risorse naturali caratterizzanti la cultura e l’identità di un territorio, con lo scopo di difendere la biodiversità terrestre e marina, e tutelare il paesaggio rurale, stanziando oltre quaranta milioni di euro a valere su fondi europei.
Tra i progetti approvati ne spiccano uno per il territorio di Vittoria, presentato dal Libero Consorzio di Ragusa per 680.000 euro e due per il territorio di Ragusa, presentati rispettivamente dal Comune di Ragusa per 1.700.000 euro e dal Dipartimento dello Sviluppo Rurale e Territoriale per 874.000 euro.
“Perché Abbate e la sua amministrazione – denuncia Vito D’Antona di Sinistra Italiana – non hanno neppure partecipato al bando nel 2019, pur vantando nel nostro territorio diverse aree riconosciute di interesse comunitario, da Cava Ispica, alla Valle del Tellesimo, dalle spiagge di Marina di Modica e di Maganuco alla Cava Cardinale, solo per citarne alcune?
Mentre gli altri comuni della provincia di Ragusa e della Sicilia si attrezzano ed ottengono cospicui finanziamenti per latutela e per la fruizione turistica del prezioso ambiente naturale che ancora abbiamo e ne fanno anche occasione di lavoro per le nostre imprese e occupazione stabile e qualificata per i giovani, a Modica, per responsabilità di questa amministrazione, rimane la vuota propaganda preelettorale intrisa di ripetuti elenchi di opere che rimangono solo studi di fattibilità e non finanziate e l’amarezza delle occasioni perdute e di preziose risorse finanziarie per il suo sviluppo destinate ad altri territori.
Dopo il tentativo di spacciare un’ ordinaria richiesta di finanziamento al Ministero con la presenza di nostre opere pubbliche nell’elenco di progetti del Recovery Plan – aggiunge – tentativo subito smascherato, Abbate non ha ancora spiegato ai cittadini di Modica come è stato possibile farsi revocare dalla Regione Siciliana la cifra di 2.090.809,11 euro per lavori pubblici non realizzati o non rendicontati o come avere perduto cinque milioni di euro per cinque progetti per la messa in sicurezza del territorio.
Spetterà ai prossimi amministratori – conclude D’Antona – progettare il futuro della città, coprire le distanze sempre più evidenti con il resto della Sicilia e superare il vuoto di otto anni di inerzia, caratterizzata solo da qualche metro di asfalto e da qualche luminaria”.