
Prima udienza davanti al giudice unico del Tribunale di Ragusa, Antonella Frizilio, del datore di lavoro del giovane modicano Alessio Iabichella. L’ipotesi accusatoria contestata all’imputato è omicidio colposo, poiché in qualità di datore di lavoro e titolare della omonima ditta a cui era stata affidata la manutenzione degli impianti elettrici presenti presso l’azienda, avrebbe cagionato la morte di Iabichella per colpa consistita in negligenza, imprudenza e imperizia e nella violazione delle norme in materia di sicurezza sul lavoro.
Le parti processuali hanno formulato le rispettive richieste di prova e il procedimento è stato rinviato al 19 luglio prossimo per l’esame dei testi del PM.
Nella stesss udienza le parti civili costituite, assistiti dagli avvocati Enrico Platania e Piero Ciarcià, hanno chiesto, altresì, il sequestro conservativo dei beni dell’imputato a garanzia delle obbligazioni nascenti da reato.
Il Tribunale, con provvedimento reso fuori udienza, in accoglimento della richiesta formulata, ha disposto il sequestro conservativo dei beni immobili e mobili appartenenti all’imputato fino alla concorrenza dell’importo indicato a garanzia dei crediti risarcitori spettanti alla parti civili.
2 commenti su “Morte di Alessio Iabichella. Modica, parte il processo”
Sotto gli occhi di tutti si eseguono lavori mai a norma che “fin quando va bene e si produce si tira avanti….” poi quando succede la tragedia esce un pò di coscienza rimasta sepolta dai beni materiali a discapito di chi cerca tra tante insidie di portare il pane a casa. Non veniamo al mondo per lavorare comu e scecchi o per accumulare ricchezza ma per vivere! E di vita ne abbiamo solo una..
Io e Alessio abbiamo lavorato insieme per due mesi in un’azienda, abbiamo stretto amicizia, cantavamo insieme le canzoni di Vasco,mi ha insegnato alcuni trucchi del mestiere (quanto era bravo!!!) Dopo pochissimo tempo ho saputo della tragedia… resterà per sempre nel mio cuore,ma una cosa ci tengo a dirla : Alessio non era solo ben voluto dai suoi amici,ma anche dai suoi colleghi di lavoro,il datore l’ho conosciuto insieme a lui,sono sempre stati una squadra molto forte,lui aveva a cuore Alessio come lo avevamo tutti noi, purtroppo è successa la disgrazia,il datore aveva responsabilità? Certo che si, è il tuo dovere salvaguardare i tuoi dipendenti,ma Alessio sapeva quello che faceva,era un ragazzo professionale e maturo.Che Dio lo porti stretto a sé,ci manchi Alessio.