
“I dati sociali confermano purtroppo che, durante il lockdown, sono aumentati gli episodi di violenza sulle donne. Ecco perché non è spiegabile il motivo per cui l’amministrazione comunale abbia deciso di spostare il centro donna antiviolenza. Già un primo trasferimento era stato disposto dalla sede di via degli Studi (a nostro avviso la soluzione migliore) ai locali dell’area G. Adesso l’ennesimo trasloco in un’altra sede che risulta difficile da raggiungere oltre che ad essere momentaneamente sprovvista di connessione internet”.
E’ la denuncia che arriva dal coordinatore cittadino di Italia Viva Comiso, Vincenzo Maggio, che si rivolge all’Amministrazione comunale affinché intervenga con urgenza al fine di ripristinare la sede originaria del centro donna antiviolenza. “I ritardi per l’assegnazione della sede – afferma Maggio – ammontano a oltre un anno. Adesso, l’Amministrazione ha intenzione di muoversi in questo senso con una sede decentrata e poco visibile rispetto a quella precedente. Tutto questo ci sembra non abbia senso alcuno. I dati sono allarmanti. Quindi, chiediamo risposte in tempi brevi. Sono necessari locali idonei, dotati di un telefono fisso e di una linea internet. Ad oggi nel sito istituzionale dell’ente comunale non è presente nemmeno un indirizzo relativo alla sede in questione. Ringraziamo l’associazione dei volontari di Comiso che, pur a fronte di mille difficoltà, sono riusciti a garantire il servizio”.