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Debiti pregressi: Vittoria, scongiurato il default del Comune

Tempo di lettura: 2 minuti

Il tema del risanamento finanziario del Comune è stato uno degli obiettivi centrali dell’azione della Commissione straordinaria sin dal suo insediamento.

Le condizioni finanziarie dell’Ente versavano in situazione di forte criticità, tali da fare prefigurare squilibri finanziari.

Attraverso un’anticipazione di cassa a tasso zero, garantita dal Ministero dell’Interno specificamente ai Comuni sciolti per infiltrazioni mafiose, il Comune sin da subito ha ottenuto 9.392.900,97 di euro che hanno permesso di sostenere e garantire i servizi essenziali; inoltre nel corso di questi circa tre anni l’azione di risanamento avviata da Filippo Dispenza, Giovanna Termini e Gaetano D’Erba ha consentito di scongiurare ad oggi il pericolo di default  mettendo in atto tutti i meccanismi contabili finalizzati ad una corretta e legittima gestione finanziaria che hanno incluso necessariamente la ricognizione della massa debitoria dell’Ente.

Tale azione si è concretizzata, anzitutto, attraverso l’individuazione e azioni di recupero del gettito tributario locale da parte di tutti quei soggetti, cittadini e imprese, inadempienti. In tal senso è stata accelerata la procedura di riscossione dei tributi comunali a partire dall’esercizio 2019 con l’invio di ingiunzioni dirette, solleciti e diffide per le utenze non censite. Il servizio di riscossione coattiva è ora affidato, da aprile 2020, alla Pubbliservizi srl di Roma  individuata in esito ad apposita procedura di gara.

“Il gettito tributario che a livello locale mancava alla casse comunali era particolarmente consistente e si trascinava da parecchio tempo – ha rilevato Filippo Dispenza –costituendo un autentico buco nero nella macchina amministrativa locale. Ci chiediamo come mai non si fosse mai prima intervenuto con sufficiente incisività su quello che è un aspetto cruciale della vita di un ente locale, poiché è ovvio che la mancanza di introiti dai tributi comunali  condiziona pesantemente l’erogazione dei servizi ai cittadini”.

 

Importante è stato, in particolare, l’impegno rivolto al riconoscimento della ingente massa debitoria che ha comportato la possibilità dell’assunzione di impegni nei bilanci del Comune per una somma pari a circa 13.000.000 di euro,  a cui si accompagna il rimborso già erogato delle prime due rate dell’anticipazione ministeriale.

Un’altra anticipazione di liquidità pari a 7.707.359,88 di euro ha permesso di saldare debiti commerciali assunti per la funzionalità dell’ente fino al 31 dicembre 2019.

Inoltre, non sono stati accesi nuovi mutui né si è fatto ricorso ad altri strumenti finanziari di indebitamento.

Nei bilanci 2018-2020 e 2019-2021 e fino all’esercizio 2022 hanno trovato attestazione e copertura finanziaria circa 9.000.000 di euro di passività tra debiti fuori bilancio e coperture di transazioni per lavori, servizi, forniture, procedure di esproprio, non regolarizzati nel corso degli anni. “Questa copertura – ha commentato Dispenza – ha comportato una contrazione della capacità di spesa dell’Ente. Tutto ciò comporterà la necessità di monitorare costantemente la situazione di cassa e gli indicatori strutturali del bilancio. Ma è grazie alla nostra azione che adesso si riesce a mettere ordine ad un bilancio in forte squilibrio”.

Ma è soprattutto nelle procedure di liquidazione delle aziende speciali del Comune, AMIU (Azienda Municipalizzata Igiene Urbana) ed AMFM-EMAIA (Azienda Municipalizzata Fiere e Mercati) che sono emerse gravi criticità gestionali. “Per quanto riguarda l’Amfm-Emaia abbiamo dovuto approvare un primo debito fuori bilancio per perdite gestionali ante liquidazione di ammontare pari a 682.545 euro – ha proseguito Dispenza – Sull’Amiu abbiamo trovato una situazione altrettanto critica. Debiti previdenziali non pagati risalenti agli esercizi 2001-2003 per 3.572.783,92 euro oltre le spese legali già liquidate. Cioè, su lavoratori assunti l’azienda non aveva versato oneri previdenziali e questo comportamento da parte di un ente pubblico è semplicemente inqualificabile. Abbiamo dovuto ricorrere ad una transazione per rifondere all’Inps quanto dovuto nel corso degli anni”.

Ulteriori transazioni con creditori e fornitori sono state avviate al fine di ridurre i rischi di azioni esecutive.

“Attraverso un’opera di risanamento che definirei titanica – prosegue Dispenza – abbiamo cercato, in poco meno di 3 anni, di avviare a soluzione una delle maggiori criticità che il Comune di Vittoria presentava. Rispetto delle regole vuol dire rispetto degli adempimenti tributari da parte di cittadini e imprese e dall’altro, di quelli contabili e finanziari da parte dell’Ente.

Filippo Dispenza, Giovanna Termini e Gaetano D’Erba hanno inoltre sottolineato come il maggior peso del servizio di igiene urbana non ha generato un aumento delle tariffe per i cittadini come invece rilevato nel contesto nazionale, anche grazie ad un’azione di recupero di tutte quelle utenze non censite.

Nonostante il peso dei debiti, il Comune ha portato avanti investimenti e progetti, oggi alcuni dei quali cantierabili, che interessano:

– il Teatro comunale Vittoria Colonna;

– il Parco di Ponente di Scoglitti;

– il lungomare della frazione di Scoglitti;

– la Villa Comunale;

– la rete idrica;

– la Valle dell’Ippari

ed altri progetti in itinere, grazie ai lavori di programmazione legati ad agenda Urbana e a tante altre misure di finanziamento regionale e nazionale che vedono la città di Vittoria in ottima posizione.

“Il pagamento dei tributi locali rappresenta l’adempimento di un dovere civico improcrastinabile, fonte essenziale di quelle entrate comunali che andranno a sostenere i servizi erogati dal Comune sul territorio. È essenziale garantire un gettito tributario certo e nell’ottica dei principi di efficacia, efficienza ed economicità a cui si ispira l’azione della Pubblica Amministrazione; perché, contribuire alla vita della città ed alle esigenze

di una corretta amministrazione comunale, costituisce un dovere etico e morale per tutti i cittadini” ha commentato la Commissione straordinaria. “Come recita la nostra Costituzione, tutti i cittadini hanno l’obbligo di concorrere alle spese pubbliche in ragione della loro capacità contributiva.

Naturalmente con le dovute attenzioni ai soggetti che, oggettivamente, versano in condizioni di difficoltà economiche”.

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