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Nigeria, liberati 1800 detenuti dopo assalto carcere di Owerri

Tempo di lettura: 2 minuti

Potrebbero essere stati i separatisti pro indipendenza dell’Indigenous People of Biafra i responsabili dell’assalto alla prigione di Owerri nel sud-est della Nigeria che ha consentito la fuga a oltre 1800 detenuti. Il commando a bordo di fuoristrada ha preso d’assalto la prigione riuscendo nell’impresa di liberare i prigionieri e a incendiare tutte le autovetture che si trovavano lungo il percorso verso il penitenziario. Un’azione pianificata in contemporanea visto che altri edifici statali della città sono stati assaltati nello stesso momento. Mentre continua la caccia ai fuggiaschi, le autorità hanno dichiarato che la situazione ora è sotto controllo. Nessun gruppo ha finora rivendicato la responsabilità dell’attacco, ma la regione di Imo è nota per essere il covo di numerose  organizzazioni separatiste. Il presidente Muhammadu Buhari ha condannato l’attacco, descrivendo gli autori come “terroristi” e “anarchici”, senza però nominare il gruppo separatista pro indipendenza del Biafra. Nel 2010 in Nigeria si verificò un episodio analogo che ha consentito l’evasione di oltre 700 detenuti dal carcere di Bauchi. L’azione allora era stata rivendicata da un gruppo di terroristi islamici, costata la vita a una mezza dozzina di guardie carcerarie.

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