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Vittoria. Il centro storico, gli atteggiamenti sbagliati e la necessità di riscatto

Le riflessioni del segretario cittadino Mpsi Pelligra sulle buone pratiche per Vittoria
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“Sono preoccupato per le condizioni in cui versa una parte del centro storico della nostra città. Abbiamo molte volte invocato la presenza dello Stato, segnali concreti e iniziative reali a sostegno delle varie attività commerciali presenti in via Cavour e non solo. E, però, a volte sembra di vivere in una realtà completamente abbandonata a se stessa, alle prese con un disordine difficile da regolare e priva di iniziative di sensibilizzazione civica”. In una nota, il segretario cittadino del movimento politico Sviluppo ibleo, Biagio Pelligra, dipinge un quadro a tinte fosche a proposito della volontà di portare avanti un percorso di riscatto per Vittoria. “Ci vorrebbe davvero poco per arrivare a configurare una dimensione più confacente alle note di chi ama davvero questo centro urbano – sottolinea Pelligra – facendo in modo che lo stesso possa confrontarsi su percorsi di ricostruzione e non di autodistruzione come, in alcuni casi, sembra che la gente sia intenzionata a fare. L’esempio dell’incidente stradale di domenica scorsa a Scoglitti è il più emblematico. Nella stessa città in cui sono morti, investiti da un’auto, i due cuginetti D’Antonio, avere a che fare ancora con situazioni del genere non è ammissibile. E solo per miracolo, stavolta, non c’è scappato il morto. Ci vuole un maggiore rispetto per noi stessi che parte dal rispetto della viabilità e del Codice della strada a quello dell’ambiente, per non parlare della stigmatizzazione che ognuno di noi dovrebbe fare della cosiddetta cicca di sigaretta buttata per terra, a volte, certo, anche per mancanza di posaceneri e di servizi adeguati. Invochiamo, altresì, controlli più pressanti in via Cavour a fronte dello schiamazzare di ragazzi in bici per non parlare di motociclisti irrispettosi. E poi quell’assurda vicenda delle aggressioni al Pronto soccorso che danno il senso di dovere modificare completamente rotta. La gente di Vittoria, giustamente, reclama aiuto, chiede che lo Stato sostenga questa città. Una richiesta vogliamo fare ai vittoriesi, quella di aiutarci tra di noi, partendo da un cambio di marcia, da una possibilità di recepire al meglio l’attenzione sociale, di avere rispetto di una città, la nostra, che va tutelata partendo dalle piccole cose, da ogni azione che si compie quotidianamente. Chiedere aiuto allo Stato, al Comune e alle autorità in genere potrebbe non avere senso se poi, noi cittadini, non rispettiamo le regole. La nostra città deve essere sì amministrata ma allo stesso tempo è necessario creare le condizioni per dare vita a quelle buone pratiche senza cui il futuro, purtroppo, rischia di essere ancora più nebuloso”.

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