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D’Antona: “Servizi per Modica verso la cessione a nuove società”

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Martedì prossimo il Consiglio Comunale di Modica sarà chiamato a dare esecuzione a quanto deliberato   ad ottobre 2019 sulla cessione dei servizi e del personale dalla SpM a due nuove società partecipate dal Comune, raddoppiandone il numero da due a quattro.

“L’operazione – rileva Vito D’Antona di Sinistra Italiana – appare, anche a distanza di oltre un anno, avvolta nell’incertezza e nell’ambiguità; Abbate dica al Consiglio Comunale e alla città, prima di qualunque altra decisione, chi come e quando pagherà i circa otto milioni di euro che la Modica Multiservizi e la S..p.m. vantano nei confronti del Comune, oltre al unmilione ottocento mila euro dovuto al ripiano delle perdite iscritte nei bilanci recentemente approvati.

La scelta di costituire due società senza procedere alla dismissione delle prime due è conforme alla legge che vieta la costituzione di ulteriori società con attività analoghe?

Inoltre, come in parte opportunamente segnalato dal precedente Collegio dei Revisori dei Conti, che a suo tempo espresse un parere condizionato, Abbate risponda se è stata inviata alla Corte dei Conti e all’Autorità Garante della concorrenza e del mercato la delibera n. 83 del 31 ottobre 2019, se è stata concordata con i sindacati dei lavoratori la procedura di trasferimento del personale alle nuove società, se è stata verificata la conformità della scelta operata con il contenuto del Piano di riequilibrio approvato dalla Corte dei Conti nel 2015 e con quello rimodulato a febbraio 2018, ma ancora in corso di istruttoria da parte del Ministero, se è stata verificata la fondatezza della possibilità di risparmiare il costo dell’Iva su alcuni servizi e se sarà incrementato a carico dei cittadini il costo della tariffa per il consumo dell’acqua.

In assenza di risposte precise e circostanziate, come è stato in questo anno e mezzo – conclude D’Antona – sorge il dubbio che il complesso meccanismo da “scatole cinesi” che si vuole avviare, fatto da società tra di loro collegate e da società che sembrano lasciate al loro destino e ai loro debiti milionari, sia un ulteriore tentativo di Abbate, di spostare nel tempo, lasciando ai prossimi amministratori il problema dei pagamenti del Comune a favore delle società”.

 

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