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Il nuovo Dpcm continua a penalizzare i pubblici esercizi Fipe

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“Se l’intento del nuovo Dpcm era quello di mettere un freno alla movida selvaggia e ridurre gli assembramenti incontrollati del fine settimana, la strada scelta è la peggiore possibile”. Così il presidente provinciale Confcommercio Ragusa, Gianluca Manenti, anche a nome di Fipe dell’area iblea, la Federazione italiana dei pubblici esercizi, commenta il Dpcm firmato in questi ultimi giorni dal premier Mario Draghi. “Il ministro Speranza – si legge nella nota di Fipe-Confcommercio – continua ad identificare il problema nei pubblici esercizi e nei bar, senza rendersi conto che i problemi si creano dove c’è libero accesso all’alcol da asporto. Per questo noi, anche a livello nazionale, avevamo chiesto di impedire la vendita dopo le 18 in tutti gli esercizi commerciali, almeno nelle zone della movida. Il ministro ha invece scelto la strada opposta, privilegiando i minimarket e punendo soltanto i bar. Un’assurdità. Cambiano i governi, si modificano le maggioranze, ma i pubblici esercizi continuano ad essere penalizzati ben al di là delle loro responsabilità. E in questo modo non sappiamo fino a quando si continuerà a resistere. I pubblici esercizi della provincia di Ragusa, i pubblici esercizi siciliani, tutti i pubblici esercizi di ambito nazionale, sono stati messi a dura prova. E il giro di vite delle restrizioni diventa sempre più pesante, difficile da digerire per chi intende portare avanti la propria attività rispettando le regole ma, al contempo, cercando di potere trarre un minimo profitto dopo un anno caratterizzato da performance economiche assolutamente negative”.

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