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Magistrati onorari delusi. Flash mob anche a Ragusa

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La magistratura onoraria tutta, nello svolgimento delle proprie funzioni, ritiene di non godere di retribuzione congrua e certa, di alcuna copertura assicurativa, né di indennità di malattia o di infortunio,pur essendo da anni al servizio dell’amministrazione statale. Tale situazione di svantaggio e vulnerabilità è resa ancora più evidente in un contesto così difficile, come quello che stiamo vivendo, sotto il profilo della sicurezza e salute personale, a causa della persistente ondata pandemicaCovid 19. Questa condizione di precariato è determinata dal mancato riconoscimento di qualsivoglia istituto giuslavoristicoin essere tra la magistratura onoraria e l’amministrazione statale ed il, conseguente, mancato riconoscimento dei diritti costituzionalmente garantiti a tutti i lavoratori, siano essipubblici che privati.

Tutta la magistratura onoraria ritiene, ad oggi, inaccettabile questa condizione di privazione della dignità professionale, tanto più perché determinata dallo Stato,  il cui compito costituzionalmente previsto è quello di garantire i diritti di tutti i cittadini e promuovere l’uguaglianza degli stessi di fronte alla legge. A  seguito di questa sofferta presa d’atto, tre toghe onorarie del Tribunale di Palermo e, successivamente, altri colleghi onorari di diverse sedi nazionali, hanno intrapre solo sciopero della fame (attualmente sospeso), confidando che le Istituzioni intervengano, per riconoscere a tutta la categoria quei diritti e quelle assistenze costituzionalmente garantite.

“In questo quadro di disagio – si legge in una nota – anche la magistratura onoraria iblea, come già avvenuto in altre sedi di Tribunale,vuole manifestare contro il  precariato in cui versa,a mezzo di un “flash mob” all’esterno del Tribunale di Ragusa il giorno 22 dicembre 2020, alle 12, mantenendo l’adeguato distanziamento di sicurezza nel rispetto della normativa anticovid. L’intento del “flash mob” è quello di rievocare lo sciopero “del pane e delle rose”,  tenutosi in America all’inizio del secolo per rivendicare a favore di  tutta la categoria il diritto all’equo compenso,  alle assistenze e tutele  di legge,  che spettano a ciascun lavoratore”.

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