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Conte: poteri di troppo…l’opinione di Rita Faletti

Tempo di lettura: 5 minuti

Può uno stato ricostruire l’economia senza aver prima ricostruito se stesso? Una macchina sgangherata è in grado di affrontare un percorso accidentato e pieno di insidie? Archiviata la risposta e deposta ogni speranza riformatrice interrottasi bruscamente nel 2018 con il governo degli scellerati e arenatasi malgrado il subentro della quota rossa o rosé, anche il conducente alquanto scarso fa temere un’uscita di strada con conseguente distruzione del malandato mezzo. Basta? Con “la burocrazia più stupida arrogante e incompetente al mondo”, così Federico Rampini, si rischia di procedere a piedi e con molte ammaccature verso il traguardo che assomiglia sempre di più a un miraggio. Il traguardo è l’appuntamento con Bruxelles per la presentazione della governance che dovrà gestire il piano di rilancio economico per le generazioni future: il Recovery plan di cui si parla da tempo senza che si sia capito alcunché su quali saranno i punti fondamentali decisi dal governo: chi lo gestirà, per fare cosa e come. Al Nazareno aumenta la diffidenza nei confronti del premier che continua a rimanere fedele alla strategia che ha inaugurato all’inizio dell’emergenza: convocazioni dei capi gruppo, rimandi, riunioni notturne tra sbadigli e occhiaie di stanchezza, anticipazioni su Facebook e annunci sui giornali. Con l’esautorazione di fatto del Parlamento diventato inutile orpello e degradato a ruolo di scendiletto di un primo ministro che in un paese normale e in tempi normali sarebbe ancora un anonimo avvocato di provincia. Miracoli del populismo! Astuto, non c’è che dire, ma inadeguato al ruolo, soprattutto in una fase in cui la competenza e il coraggio sono imprescindibili dai risultati di un piano di ristrutturazione del Paese da 209 miliardi, Conte teme di convocare i leader della maggioranza perché ne vede il rischio: le distanze tra i diversi partiti che compongono la coalizione sono tali che la conclusione sarebbe una rottura e il prologo di una crisi. Così preferisce raggirare l’ostacolo e ignorare le contestazioni e la palese insofferenza dei dem, ormai stufi di tentennamenti e scorciatoie. Persino il troppo pacato Delrio ha usato toni duri nei suoi confronti, e Marcucci, capogruppo al Senato, si prepara a tornare a Italia viva seguito da altre defezioni.  Anche Zingaretti sta esaurendo la pazienza e si vocifera che quando sente nominare il premier pensi a una palude.  E poi c’è Renzi che dagli esordi del governo da lui voluto con il preciso intento di ridurre all’obbedienza o affossare i pentastellati  dei quali ha poca considerazione, ha ingaggiato una sorta di battaglia navale contro quella flotta che va perdendo pezzi, in attesa di poter gridare “Affondata!”. Insensibile a tutto, Conte procede a zig zag tra mine disseminate qua e là e decide che la governance per la gestione dei miliardi europei  e l’attuazione e il coordinamento del piano venga affidata a sei super manager e a un centinaio di loro collaboratori con la supervisione di un triumvirato composto dai ministri Gualtieri e Patuanelli e da se medesimo. Un contingente che si occuperà dei progetti che costituiranno il piano per la rinascita, una struttura parallela sul modello delle task force. Significherà  il commissariamento dei dicasteri  e la distribuzione di poltrone. I vertici del Pd lo vengono a sapere dalle interviste del presidente del Consiglio, il quale poche ore dopo smentisce e corregge. Precisa anche che al gigantesco piano di investimenti  parteciperanno comuni, regioni, grandi aziende di stato, tutti secondo le competenze, e ovviamente i ministeri. Solo se ci saranno intoppi ricorrerà ai sei manager con la loro pletora di addetti. Si può prevedere che gli intoppi non mancheranno e se un miracolo interverrà ad evitare che insorgano spontaneamente, potrà accadere che lo zampino di qualcuno si insinui provvidenzialmente a turbare la tranquillità dei lavori.  “Con l’arroganza di sempre inizierà a fare come gli pare” ha commentato Maria Elena Boschi. Teresa Bellanova parla di un’iniziativa che ha caratteri di incostituzionalità. Per non parlare poi della questione che attiene ai conflitti di interesse trattandosi di incarichi a manager di aziende. E in un clima da guerra civile, c’è chi pensa esclusivamente al proprio prestigio: sentendo parlare di coordinatori, Franceschini si candida al ruolo di coordinatore “primus inter pares” e Di Maio, preoccupato come al solito di essere messo in ombra, rivendica per sé un ruolo all’altezza dell’incarico di ministro degli Esteri. Squallida istantanea della piccineria di politici privi di amor proprio e della protervia tracimante di un premier.

 

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8 commenti su “Conte: poteri di troppo…l’opinione di Rita Faletti”

  1. lo sciacallo alfa fa lo spaccone ( come sempre ) a capo dei componenti dell’ex branco .
    Fanno gola a tutti i 209 miliardi , ed in particolare ai “fratelli muratori” al governo .

  2. Ho appena finito di assistere allo show della boschi in tv ( La 7 ) . . .
    E vergognoso ritrovarci con “dis”- onorevoli del genere , ha cercato di negare le minacce fatte all’attuale governo . . . >>SIAMO TUTTI SCEMI <<
    Le loro sono solo delle lotte per il bene dei cittadini . . . loro che hanno contribuito a spingere l'Italia nel baratro .
    Sanità in primis . . ed a seguire tanto altro .

  3. Il profumo dei soldi si fa più intenso è più intensa la distrazione, la minaccia e il caos!
    A molti non piace essere a digiuno e guardare gli altri che mangiano. E come diceva Andreotti, “Il potere logora chi non c’è l’ha”, ed ecco che tutti vogliono sedersi a tavola e tutti vogliono la marmellata. Poi possono fare tutti i teatrini che vogliono. Anche vedere Renzi tenere sotto scacco Conte, o fare finta di farlo, perché no. Non è bello vedere questi spettacoli, ma siccome i teatri sono chiusi, allora ci pensano loro a deliziarci. Non mi ricordo più quante task force abbiano fatto, e se devo pensare al costo, piuttosto mi taglio le vene. L’ultima task force ora è per gestire i soldi, ma come la possono chiamare task force se ci stanno dentro due ministri più il premier?
    Insomma spostiamo il governo cosi nessuno ci rompe le palle, noi e i nostri amici vediamo il da farsi con questi benedetti soldi e il Governo vada a farsi Fo………! Ma se succede questo, possibile che non siamo più in democrazia? Caspita tutti inneggiano alla Costituzione ma poi chi la deve fare rispettare non è dato sapere. Se Conte è ancora il nostro Premier, è perché deve finire il suo lavoro, se cosi non fosse, avremmo un altro Premier o un Governo più serio!
    Qualunque cosa succederà da qui in avanti, non ci illudiamo che sarà per il nostro bene, e non dobbiamo mai dimenticare che i soldi in ballo sono tantissimi e per denaro nessuno si fa scrupoli!

  4. Ha ragione terrorista, non servono più minacce, occorre buttare a terra il governo finalmente. Non possiamo avere un presidente del consiglio che esce fuori dalla costituzione in un momento così importante, non servono i consulenti, commissari e compari esterni, ci sono già ministri e sottosegretari per la gestione dei 209 miliardi. Occorre smetterla, Conte è andato avanti a suon di consulenze e stati generali, da Colao in poi, e poi ha fatto tutto quello che voleva da “dittatore”, non ci servono più questi grandiosi esperti. Spero Renzi chiuda il conto, non se ne può più di vedere questo arrogante del nulla, oppure resti nei canoni della COSTITUZIONE, la quale non prevede tutti questi “ruffiani” della pseudopolitica. Molti andranno avanti come tifosi e insulteranno, ma non mi interessa, fuori la mafiosità dall’Italia.

  5. Occorre un nuovo governo, non possiamo tenerci ancora Conte. Lui è diventato furbo, peggio dei furbi del passato. M5s svegliati, cerca di capire cosa vuol dire una altra task force.

  6. Pippo, naturalmente Renzi lo mette in riga ogni volta. Con il suo 2% riesce a mettere sulla giusta via Giuseppi. Questa è la vera politica. Grazie anche al m5s che ha capito che non può sparare contro l’Europa e poi pretendere che arrivino i soldi del Recovery… meglio tardi che mai. Speriamo bene, quelle risorse potrebbero far ripartire alla grande l’Italia e non possono essere gestite dal metodo mafioso, fuori dalla costituzione. Conte ha un ruolo fondamentale in questo, ma non deve andare fuori dai suoi poteri.

  7. Il PD ha sotto sotto aizzato lo sciacallo alfa , tra sciacalli ci si intende . . .

    Prevedo sconvolgimenti nel PD , causa dei mali maggiori negli ultimi decenni .

    Il centro destra andrà avanti , ed i m5s riceverà ulteriori ripercussioni verso il basso .

    Qualcuno degli sciacalli potrebbe incappare in qualche trappola giudiziaria , da tempo innescata .

    Non escludo una qualche ritirata strategica di Conte , con un’azione di rincalzo trasversale .

    Stiamo a vedere che accade a breve , il cavaliere potrebbe metterci lo zampino . . .

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