Anche la Cina si adegua. Inizialmente circa 250mila persone (su 1 miliardo e 400mila) vedranno prossimamente posticipata l’età della pensione. In gran parte riguarderà dipendenti pubblici e colletti bianchi. Un tam tam che sta scuotendo i lavoratori cinesi che attualmente vanno in pensione a 60 anni gli uomini e 55 le donne. La decisione del Partito Comunista Cinese di aumentare l’età pensionabile nell’ambito di un piano economico e di sviluppo a lungo termine ha scatenato una rabbia crescente sui social media cinesi. Le autorità si difendono citando le politiche adottate dal Giappone di Shinzo Abe, che già l’anno scorso stava valutando di alzare l’età pensionabile a 70 o addirittura a 75 anni e della Corea del Sud, i cui lavoratori vanno in pensione a circa 68 anni uomini e a 67 donne. Il problema per la Cina è l’invecchiamento della popolazione che finirà per esercitare un’enorme pressione sul suo sistema pensionistico. Un rapporto di ricerca ufficiale ha mostrato che il fondo pensione della Cina potrebbe essere in default già nel 2035. Le autorità “attueranno il rinvio dell’età pensionabile in modo graduale”, ha detto l’agenzia di stampa ufficiale Xinhua, citando gli obiettivi del governo che coinvolgerà entro il 2035 mezzo miliardo di persone (33%). Le autorità cinesi ci avevano provato già nel 2013 ad alzare l’età pensionabile, decisione accantonata dopo le veementi proteste di piazza scatenatesi a quel tempo. La Cina deve affrontare quella che gli esperti chiamano una “bomba a orologeria demografica” poiché la sua popolazione anziana aumenta, mentre la sua forza lavoro si riduce, in parte a causa della politica del figlio unico in atto da 40 anni, fino a quando è stata definitivamente accantonata nel 2016. “Posticipare il pensionamento è un tendenza inevitabile. Se viaggi all’estero, scoprirai che le persone con più di 60 anni stanno ancora lavorando, e questo è normale” ha scritto il Securities Times di stato in un commento.
- 13 Ottobre 2024 -
1 commento su “Proteste in Cina per l’adeguamento del sistema pensionistico.”
Dovremmo esportare in Cina i nostri Sindacati e Sindacalisti, loro saprebbero cosa fare! Una festa dell’Unità (per iniziare) con 1 Miliardo di persone, ne avrebbero cose da fare. Ovviamente con la mentalità degli anni 70. Con quella di oggi non cambierebbero niente, anzi. Sicuro vedremmo azzerata la concorrenza.